Roma, 30 gen. - Anche tutto il Consiglio direttivo dell'Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) esprime oggi totale solidarieta' al collega Andi Nganso della guardia medica di Cantu', rifiutato da una paziente a causa del colore della sua pelle. Gia' venerdi' scorso, appena diffusa la notizia, sul caso si era pronunciato il presidente dell'Ordine, Antonio Magi, sottolineando, tra l'altro, la grande professionalita' e anche l'ironia con cui Nganso ha saputo gestire lo spiacevole episodio di pregiudizio e discriminazione di cui era stato vittima.
"Il lavoro della guardia medica e' diventato veramente difficile - ha commentato a caldo Magi - e molti casi di violenza si verificano proprio all'interno di ambulatori. In questo caso si tratta di discriminazione ma in qualche modo e' pur sempre una forma di violenza. Bisogna iniziare a creare le condizioni per cui da parte dei pazienti si ritrovi il rispetto nei confronti dei medici. In questi anni la nostra categoria e' stata oggetto di una campagna mediatica negativa che ha creato situazioni di tensione e favorito anche episodi di questo genere". Secondo il presidente dei medici romani, il caso di Cantu' va poi ricondotto soprattutto a un problema di educazione piu' che di vero razzismo. "Bisognerebbe ricominciare dalle scuole per ricostruire quella che una volta era l'educazione civica. Stavolta si e' trovata la scusa che il medico era nero ma se ne poteva trovare qualsiasi altra - evidenzia Magi - e il vero problema e' che il rapporto tra medico e paziente e' stato invertito: oggi il paziente pretende di dire al medico cio' che deve fare e lo incolpa di qualsiasi cosa anche se non dipende da lui. In ogni caso quello di Cantu' e' un fatto da stigmatizzare senza attenuanti e una paziente che tratta il medico in quel modo non e' indice di un Paese sano".
Nell'unirsi alla solidarieta' gia' espressa tempestivamente dal suo presidente, il rinnovato Consiglio dell'Ordine della Capitale, eletto lo scorso dicembre, ricorda a tale proposito che al suo interno sono presenti due medici di origine straniera, Aodi Foad e Musa Awad, sottolineando che si tratta di colleghi che hanno studiato e si sono specializzati a Roma, preparati professionalmente che hanno deciso di vivere in questa citta', facendo anche una scelta non semplice. "E siamo ben contenti di averli, proprio perche' possono rappresentare la categoria e far sentire la loro voce quando accadono episodi come quelli di Cantu'", conclude con orgoglio Magi.
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(Wel/ Dire)