(DIRE) Roma, 23 gen. - Tutte le donne e le ragazze a rischio di una gravidanza non intenzionale hanno il diritto secondo l'Oms di accedere alla contraccezione d'emergenza. E questi metodi dovrebbero essere abitualmente inclusi in tutti i programmi nazionali di pianificazione familiare. Inoltre, la contraccezione d'emergenza dovrebbe essere integrata nei servizi di assistenza sanitaria per le popolazioni piu' a rischio di esposizione a rapporti sessuali non protetti, comprese le cure di violenza sessuale ed i servizi per donne e ragazze che vivono in situazioni di emergenza e umanitarie. E' quanto emerge dalle raccomandazioni dell'Oms sull'uso dei contraccettivi di emergenza che ribadisce il proprio impegno a rivedere costantemente le prove emergenti attraverso il suo sistema di identificazione continua delle prove di ricerca (CIRE), anche aggiornando regolarmente le sue linee guida. La contraccezione d'emergenza (EC) puo' prevenire fino a piu' del 95% delle gravidanze se assunta entro 5 giorni dal rapporto sessuale. La EC puo' essere utilizzata: nei rapporti non protetti, in caso di preoccupazione relativa a possibili fallimenti contraccettivi, per un uso scorretto di contraccettivi e per aggressioni sessuali se non coperte dalla contraccezione.
I metodi di contraccezione di emergenza sono i dispositivi intrauterini con rivestimento in rame (IUD-Cu) e le pillole contraccettive di emergenza (ECP), e sono raccomandati per l'uso entro 5 giorni, ma prima vengono utilizzati dopo il rapporto sessuale a rischio e piu' sono efficaci.
Qualsiasi donna o ragazza in eta' riproduttiva puo' aver bisogno di una contraccezione d'emergenza per evitare una gravidanza indesiderata. Non ci sono controindicazioni mediche assolute all'uso della contraccezione d'emergenza. Non ci sono limiti di eta' per l'uso della contraccezione di emergenza. I criteri di idoneita' per l'uso generale di un IUD al rame si applicano anche per l'uso dello IUD al rame per scopi di emergenza.
(Wel/ Dire)