(DIRE) Roma, 19 gen. - "Anche quest'anno l'influenza ha messo in difficolta' gli approvvigionamenti di sangue in diverse regioni, con punte di oltre 1300 sacche mancanti che hanno portato ad esempio a rinviare gli interventi non urgenti in molti ospedali. Lo affermano i dati diffusi dal Centro Nazionale Sangue-Istituto superiore di Sanita', che al CIVIS, il Coordinamento delle Associazioni nazionali dei donatori di sangue, lancia la proposta di estendere l'offerta del vaccino anche a chi dona". Cosi' in un comunicato l'Istituto superiore di sanita'.
"La settimana di maggiore sofferenza per il sistema, che comunque ha retto grazie alla compensazione interregionale e alle iniziative straordinarie messe in campo dalle associazioni, e' stata quella tra l'8 e il 14 gennaio. Sulla bacheca del Sistema Informativo dei Servizi Trasfusionali (SISTRA), su cui le Regioni formulano le richieste- continua la nota- sono state segnalate carenze tutti i giorni, con il picco il 13 quando sono state richieste 1315 sacche da Puglia, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Piemonte. Gia' il 12 le richieste erano sopra le mille unita', e il 14 sono leggermente scese a 1197".
"Le carenze all'inizio dell'anno che seguono le eccedenze di raccolta subito prima di Natale- afferma Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del CNS- non sono una novita'. Se da una parte serve una migliore e puntuale programmazione della chiamata dei donatori per effettuare le donazioni da parte delle associazioni e federazioni del volontariato del sangue, il problema dell'epidemia influenzale, che proprio a gennaio-febbraio raggiunge il suo picco, non puo' essere trascurato. Per questo offrire la vaccinazione anche ai donatori, come gia' avviene ad esempio in Emilia Romagna, potrebbe contribuire a mitigare il problema".
"Questa settimana- sottolinea Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanita'- sempre secondo la bacheca, si e' partiti con 922 sacche richieste lunedi' che sono andate diminuendo fino alle 275 di ieri. Al momento il lieve calo del numero dei casi che si e' avuto la scorsa settimana ci fa sperare che il picco sia stato raggiunto, ma e' presto per trarre conclusioni. L'entita' dell'epidemia e' ogni anno imprevedibile, e il vaccino e' l'unico strumento di cui disponiamo per la prevenzione".
"I dati raccolti quest'anno- sottolinea Walter Ricciardi, presidente dell'ISS, sull'ipotesi di offrire il vaccino ai donatori- parlano di una diffusione dell'influenza superiore a quanto atteso. L'ipotesi da una parte permetterebbe di aumentare le coperture vaccinali e la consapevolezza dei cittadini sul tema della prevenzione e dall'altra metterebbe in sicurezza una risorsa come il sangue che fa parte dei Livelli Essenziali di Assistenza e che e' impossibile erogare senza l'apporto fondamentale dei donatori".
"Offrire l'opportunita' della vaccinazione al milione e 800mila donatori periodici e associati del sangue- afferma Aldo Ozino Caligaris, coordinatore pro tempore CIVIS che insieme alle altre associazioni (AVIS, CRI, FIDAS e FRATRES) ha accolto favorevolmente la proposta- significa, come gia' accaduto nel 2009 in occasione della pandemia influenzale da virus A/H1N1, poter meglio garantire la continuita' della disponibilita' delle donazioni, sulla base di una necessaria e puntuale programmazione, considerando che i donatori di sangue sono a tutti gli effetti operatori del SSN. Oltre che costituire un osservatorio epidemiologico privilegiato i donatori garantiscono con il proprio gesto volontario e responsabile la terapia trasfusionale sicura e disponibile a tutti i cittadini che ne hanno bisogno".
(Wel/Dire)