(DIRE) Roma, 12 gen. - "E' un illecito palese quello messo in atto dalla direzione del Policlinico Umberto I che vuole prorogare il contratto con la cooperativa Osa malgrado la sentenza 20139 del Tribunale civile di Roma II sezione e datata 24 ottobre 2017, che ha di fatto dichiarato nullo il contratto tra la coop e il nosocomio universitario. Da quando, viene da chiedere, si e' esentati dal dare seguito a una sentenza passata in giudicato. Mai perche' sarebbe un reato penale. E noi non vorremmo malignare pensando a un ennesimo regalo elettorale agli amici degli amici". E' quanto viene riportato dalla nota della Segreteria provinciale Fials di Roma che punta l'indice contro la Regione Lazio specificando che: "Dalla fine di ottobre a oggi la Regione Lazio poteva aver risolto il problema della carenza di personale all'Umberto I in piu' maniere, solo se avesse voluto. Sia dando il via libera alla gara per l'assunzione di nuovo personale, sia attingendo dalle graduatorie concorsuali dei vincitori di concorso che attendono la chiamata al lavoro. Il perche' gli uffici dell'ente territoriale non l'abbiano ancora fatto rimane un mistero quanto il perche' il governatore Nicola Zingaretti o altrettanto la Cabina di regia per la sanita' non abbiano impegnato la Centrale unica d'acquisto a provvedere ai nuovi operatori sanitari".
"Noi, dal canto nostro ci siamo premurati di mettere nero su bianco le risorse per ottemperare alle necessita' sanitarie del Policlinico, ovvero- precisa la nota Fials- con 24.336.000 cifra impegnata per la proroga dell'appalto si potrebbero assumere 700 dipendenti contro i 400 dipendenti che fornisce la cooperativa. Infatti se ogni infermiere costa all'erario pubblico 36.000 annui lordi mentre gli ausiliari 24.000 lordi il risultato e' di circa 700 nuovi operatori. Inoltre sarebbe opportuno incidere sui contratti esterni mettendo fine all'intermediazione di manodopera palesemente fuorilegge".
"Vorremmo avere dalla Regione Lazio risposte esaurienti sulla faccenda e vorremmo vedere ripristinata la legalita'. Non crediamo- conclude la nota Fials- di chiedere troppo a meno che in campagna elettorale, qualcuno ci dica che non e' il momento giusto per applicare una sentenza del tribunale".
(Wel/ Dire)