(DIRE) Roma, 14 feb. - Richiamare l'attenzione e stimolare l'azione dei sindaci sulla necessita' e l'urgenza di promuovere la salute nelle citta' come bene comune. È stata istituita con questo obiettivo la 'Giornata nazionale per la salute e il benessere in citta'' che si celebrera' il 2 luglio di ogni anno e che impegnera' le amministrazioni comunali, anche nel weekend precedente, ad organizzare eventi di sensibilizzazione sulla salute nelle loro citta', all'interno di una campagna nazionale che quest'anno avra' come tema 'Colora di salute la tua citta''. Promossa dall'Health City Institute e Cittadinanzattiva, con il patrocinio di ministero della Salute, Anci (Associazione nazionale Comuni Italiani) e Istituto superiore di Sanita', la Giornata e' stata presentata oggi a Roma in occasione di una conferenza stampa che si e' svolta nella sede del dicastero di Lungotevere Ripa. Presenti il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin; il coordinatore di Health City Institute e presidente del Comitato per la biosicurezza e le biotecnologie della presidenza del consiglio dei ministri, Andrea Lenzi, e il vicepresidente di Anci, Roberto Pella.
"Sono certa che l'istituzione della 'Giornata nazionale per la salute e il benessere nelle citta''- ha detto Lorenzin- rappresenti un'occasione preziosa per richiamare l'attenzione sulla necessita' di migliorare la salute nei luoghi dove viviamo. La realta', infatti, ci mette di fronte ad un progressivo aumento dell'urbanizzazione che rende le citta' il luogo fondamentale dove sempre piu' persone vivono e lavorano. La transizione demografica, con il progressivo invecchiamento della popolazione, e l'evoluzione epidemiologica, con l'esplosione delle patologie croniche, pongono nuove sfide per i sistemi di welfare e sanitari del nostro Paese. Proprio con lo scopo di realizzare citta' e comunita' sostenibili, salubri e in cui nessuno e' lasciato indietro, vogliamo per questo consolidare e incrementare l'impegno per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, nonche' il loro continuo monitoraggio, adottando i metodi scientifici piu' all'avanguardia". Inoltre sulla scia del G7, ha ricordato il ministro, lo scorso dicembre "il ministero ha sottoscritto con l'Anci la 'Urban Health Rome Declaration', dove sono state identificate 15 azioni per migliorare la salute delle citta'".
L'esigenza di promuovere la salute e il benessere nelle citta', intanto, nasce dalla crescita delle malattie croniche non trasmissibili come diabete e obesita', fenomeno strettamente legato all'aumento della popolazione urbana e che rappresenta oggi il principale rischio per la salute e lo sviluppo umano.
"Nel 2010, per la prima volta nella storia- ha spiegato Lenzi- e' stato osservato che piu' di meta' della popolazione mondiale risiedeva in citta' e che nel 2050 la stima della popolazione urbana attestava il dato al 70%. Se guardiamo al nostro Paese, notiamo che piu' di un italiano su 3 (il 37%) vive oggi nelle 14 citta' metropolitane. Come corollario, riscontriamo una crescita delle malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesita', che sono fortemente legate ai profondi cambiamenti di stile di vita che tutto cio' comporta nelle popolazioni".
In Italia, secondo l'Istat, le persone con diabete sono 3,27 milioni, di cui il 52% risiede nelle 14 Citta' metropolitane, tanto che tra gli addetti ai lavori si sta facendo strada il concetto di 'diabete urbano' o 'urban diabetes'. In particolare, secondo le elaborazioni dell'Health City Institute su dati Istat relativi alle quattro citta' italiane piu' importanti, nella sola Capitale ci sono oltre 286 mila persone con diabete, quindi il 50% delle persone con diabete residenti nel Lazio. A Napoli ci sono invece quasi 209 mila residenti con diabete e Milano oltre 144 mila. Torino, inoltre, con le sue 121 mila persone con diabete, occupa in termini assoluti la quarta piazza nella graduatoria della citta' metropolitane italiane per popolazione residente colpita dalla malattia, ma e' di gran lunga al primo posto tra quelle del nord Italia in termini percentualirispetto al numero di abitanti.
"Lo sviluppo urbano, cui il mondo ha assistito e assiste- ha aggiunto Pella- ha modificato profondamente lo stile di vita della popolazione e trasforma il contesto ambientale e sociale in cui viviamo creando problemi di equita', generando tensioni sociali e introducendo minacce per la salute della popolazione. La configurazione attuale delle citta' e, piu' in generale l'urbanizzazione, presentano per la salute pubblica e individuale tanti rischi, ma anche molte opportunita' da sfruttare con un'amministrazione cosciente e oculata. Occorre identificare strategie di azione per rendere consapevoli governi, regioni, citta' e cittadini dell'importanza della promozione della salute nei contesti urbani- ha concluso- immaginando un nuovo modello di welfare urbano".
(Wel/ Dire)