(DIRE) Roma, 14 feb. - Si e' svolta a Firenze la seconda edizione di Boot Camp, corso teorico-pratico di training avanzato con simulazione e valutazione della competence in pneumologia interventistica. Questo importante congresso - che ha visto riuniti esperti nazionali ed internazionali del settore della pneumologia, con partecipanti provenienti da tutta Italia - si e' rivolto ad gruppo selezionato con diversi gradi di competenza e diversi obiettivi formativi e focalizzato sulle procedure ecoendoscopiche per la diagnosi del tumore del polmone, sulle procedure endoscopiche e gli schemi farmacologici per il trattamento di Asma e BPCO. Procedure inserite all'interno di percorsi operativi delle relative patologie.
La strutturazione del training e la valutazione della competenza professionale in Pneumologia Interventistica e' un tema molto sentito nel mondo e sta emergendo anche in Italia.
Negli ultimi 20 anni e' infatti notevolmente aumentato il numero di procedure in ambito pneumologico e la loro complessita' tanto da far raccomandare un training aggiuntivo dopo la specializzazione. In particolare e' necessario adottare criteri oggettivi per certificare il Pneumologo Interventista.
Altro importante problema sempre aperto e' quello della modalita' didattica: la maggior parte dell'apprendimento avviene attraverso modalita' scarsamente efficaci che consistono nella somministrazione passiva di lezioni frontali e l'altra nell'apprendimento "see one, do one, teach one" con scarsi basi teoriche e scarsa esperienza pratica.
"Dopo l'esperienza dello scorso anno abbiamo organizzato - ha spiegato il Prof. Lorenzo Corbetta - la seconda edizione di Boot Camp, indirizzato ad una nuova tecnologia: le indagini con gli ultrasuoni. L'ecografia endobronchiale e' una nuova frontiera per la pneumologia in generale e in particolare per la pleumologia interventistica. La grande novita' e' che siamo riusciti a miniaturizzare le sonde ecografiche e portarle all'interno del polmone per indagare su tutte le lesioni, su tutti gli organi endotoracici e sulla pleura. Si apre cosi' una nuova frontiera anche per quanto riguarda le patologie della pleura, del polmone per la parte piu' periferica e nella diagnosi differenziale di varie malattie. La cosa buona e' che cosi', molte procedure chirurgiche, diventano meno invasive attraverso l'endoscopia e permettono maggior confort per il paziente e minori costi".
"Altro importante argomento trattato - prosegue il Prof. Corbetta - e' stato quello dell'asma e dell'enfisema polmonare, patologie estremamente frequenti. Attraverso l'utilizzo di valvoline endobronchiali e' possibile ridurre l'enfisema e migliorare quindi la qualita' della vita dei pazienti.
Con un piccolo intervento endoscopico chiamato termoplastica si puo' invece migliorare anche la sintomatologia dei pazienti asmatici".
(Wel/ Dire)