(DIRE) Roma, 8 feb. - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il direttore generale Asl Roma 2, Flori Degrassi, hanno inaugurato questa mattina la nuova 'Stroke Unit' del reparto di Neurologia dell'Ospedale Sant'Eugenio. L'unita' e' dedicata alla terapia semintensiva neurologica che accoglie pazienti con malattie cerebrovascolari come ischemia o emorragia cerebrale in fase acuta. La struttura di neurologia pone particolare attenzione alle patologie a maggior impatto epidemiologico come epilessia, demenza ad esordio giovanile, malattia di Parkinson, sclerosi multipla, miastenia, sclerosi laterale amiotrofica e malattie cerebrovascolari acute.
L'Unita' operativa complessa di Neurologia si trova al nono piano del nosocomio e comprende la struttura di degenza, il Day Hospital e i laboratori di neurofisiologia dove vengono effettuati gli esami necessari per una corretta impostazione diagnostica e di monitoraggio proprio di queste patologie. Nel reparto di Neurologia ci sono 12 posti letto piu un posto monitorizzato dedicato a pazienti affetti da SLA.
I 12 posti letto sono destinati per la meta' a pazienti con patologie neurologiche in fase acuta afferenti dal Pronto Soccorso dell'Ospedale o dal territorio, mentre gli altri 6 posti letto, tutti monitorizzati h24, sono dedicati alle malattie cerebrovascolare acute come ictus ischemico o emorragico, che vengono assistiti in una struttura dedicata, che viene inaugurata oggi, ovvero la Stroke unit.
L'incidenza dell'ictus in Italia e' di circa 200.000 casi all'anno. Secondo i dati dell'OMS, l'ictus e' la prima causa di invalidita', la terza causa di morte e la seconda causa di demenza. In Italia circa 900.000 soggetti presentano esiti piu' o meno invalidanti di un ictus cerebrale. Il 45-55% per cento dei pazienti dopo un ictus viene dimesso dall'ospedale in condizioni di autonomia, il 35-40% con disabilita', il 20% non recupera e se non ha familiari in grado di garantire assistenza vengono ricoverati in RSA. L'assistenza nelle Stroke Unit rispetto agli altri reparti di degenza riduce in modo significativo il rischio di morte, in alcuni studi dal 17% all'8%, e quasi raddoppia la probabilita' di dimissione a domicilio, indipendentemente dall'eta', sesso, gravita' iniziale e tipo di ictus. Nel 2017, dei circa 350 accessi per ictus all'ospedale Sant'Eugenio, oltre 50 pazienti sono stati trattati con terapia trombolitica, cio' ha permesso di ridurre i tempi di degenza in ospedale e in centro di riabilitazione, garantendo un piu' rapido ritorno a domicilio in condizioni di indipendenza funzionale.
ZINGARETTI: NUOVA STROKE UNIT SANT'EUGENIO È SFIDA VINTA - "Grazie a voi operatori per aver resistito in questi anni drammatici perche' segnati dall'assenza di gratificazione e soprattutto grazie per le performance che questo ospedale ha dato al sistema sanitario regionale" ha commentato Zingaretti.
"Dobbiamo dire- ha aggiunto- che nonostante dieci anni di commissariamento il sistema ha reagito in maniera molto positiva, ha lottato e siamo riusciti a superare le difficolta' e azzerare il disavanzo che aveva portato a 10 anni bui, con il blocco del turn over. L'uscita dal commissariamento- ha proseguito- ha permesso di ricostruire quello che e' stato distrutto, iniziando dalla stabilizzazione dei precari che e' gia' in atto. Se abbiamo vinto questa grande sfida e' perche' c'e' stata una totale inversione di tendenza e oggi l'apertura di questo reparto innovato lo dimostra".
(Wel/ Dire)