(DIRE) Roma, 8 feb. - Quasi 700 insegnanti e operatori scolastici formati; coinvolte piu' di 100 scuole di Roma e provincia; 12 crisi convulsive affrontate e gestite in classe evitando ospedalizzazioni inappropriate. Sono i risultati di "La scuola non ha paura delle crisi", iniziativa di formazione promossa dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' in occasione della giornata mondiale per l'epilessia. Il prossimo incontro tra medici e insegnanti si terra' lunedi' 12 febbraio nell'Auditorium del Bambino Gesu' sede San Paolo (viale Baldelli, 38 - Roma). I due appuntamenti in programma- alle 10:30 e alle 15:00 - verranno seguiti da circa 200 operatori scolastici e da 100 adolescenti. Personale specializzato dell'Ospedale Pediatrico insegnera' ai partecipanti a gestire gli attacchi epilettici in classe con l'ausilio di video tutorial, esempi pratici, strumenti tecnici e teoria, con particolare attenzione alla corretta e tempestiva modalita' di somministrazione dei farmaci durante una crisi. Dal monitoraggio delle scuole formate nelle precedenti edizioni dell'iniziativa, e' emerso che 1/3 degli istituti ha avuto a che fare con almeno un episodio di crisi epilettica; dopo la formazione e' raddoppiato il senso di sicurezza nel somministrare i farmaci ai bambini/ragazzi in preda alle convulsioni e il 100% delle crisi (12 in totale) e' stato gestito in classe. Solo in un caso, per la gravita' della situazione, si e' poi reso necessario il ricovero. "E' scientificamente dimostrato che educare la scuola alla gestione dei bambini e dei ragazzi affetti da epilessia ne favorisce l'inserimento in classe, migliora la loro qualita' di vita- con ricadute positive anche sui livelli di ansia dei genitori- e riduce sensibilmente gli accessi non necessari al pronto soccorso- sottolinea il professor Federico Vigevano, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione del Bambino Gesu'- Ancora oggi purtroppo, questi giovani sono vittime di pregiudizi e limitazioni in vari ambiti della loro vita. E' per questo che discriminazione ed emarginazione vanno combattute con ogni iniziativa di informazione, formazione e sensibilizzazione possibile".
Sono i bambini i piu' colpiti dall'epilessia. Nei due terzi dei casi la malattia si manifesta prima della puberta'. Il 30% di tutte le epilessie e' resistente ai farmaci: di queste solo il 10-15% puo' essere trattata con la chirurgia. In questo caso, prima si interviene piu' alta e' la possibilita' di guarigione. L'epilessia e' una malattia neurologica dovuta sia ad una predisposizione genetica, sia a lesioni cerebrali. Colpisce mediamente l'1% della popolazione. Si manifesta con crisi di vario tipo nei primi anni di vita (entro i 12 anni nel 70% dei casi) con conseguenze negative sullo sviluppo psicomotorio e ricadute sul piano sociale. Un terzo dei pazienti resiste al trattamento con i farmaci e di questi il 10-15% presenta una lesione cerebrale operabile. La chirurgia dell'epilessia e' indicata, infatti, solo quando l'area epilettogena (zona del cervello responsabile delle crisi) e' circoscritta e la sua asportazione non causa deficit neurologici. All'ospedale Pediatrico Bambino Gesu' ogni anno vengono effettuati oltre 600 ricoveri per epilessia, pari a circa il 60% delle attivita' dell'unita' Operativa Complessa di Neurologia, ed e' possibile accedere a terapie alternative come la dieta chetogena. Dal 2010 ad oggi sono stati eseguiti piu' di 150 interventi chirurgici con una percentuale di successo pari al 70%. Vale a dire che 7 bambini su 10 sono guariti completamente. Quanto piu' l'intervento e' precoce, tanto meno gravi saranno le conseguenze della malattia. Il Centro per l'Epilessia del Bambino Gesu' e' coinvolto in trial internazionali per la sperimentazione di farmaci ancora non in commercio. Inoltre, grazie alla collaborazione tra neurologi e ricercatori dei laboratori di genetica e genomica dell'Ospedale, negli ultimi anni sono stati individuati nuovi geni responsabili dell'epilessia ed e' stato possibile diagnosticare e curare con trattamenti mirati un alto numero di bambini con epilessia insorta nei primi mesi di vita.
(Wel/Dire)