(DIRE) Roma, 2 feb. - Botta e risposta, sulla questione vaccini e scuole a Roma, tra il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e la sindaca della Capitale, Virginia Raggi. Con la nota della Regione Lazio a 'condire' di dati la polemica.
LORENZIN A RAGGI: NON SI SCHERZA SU PELLE NOSTRI BAMBINI - "Leggo che il sindaco Raggi e l'Assemblea capitolina si sono trasformati in nuovo organo tecnico scientifico delle istituzioni italiane e quindi non solo si occupano di virus e batteri, ma presto si occuperanno di nuove terapie geniche e oncologiche...". Lo dice con un filo di ironia il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in merito alla decisione del Campidoglio di ammettere alla scuola dell'obbligo anche i bambini non vaccinati.
E aggiunge: "Non si puo' scherzare sulla pelle dei nostri bambini. Ricordo che il decreto vaccini prevede che i bambini non vaccinati non possano frequentare la scuola dell'infanzia a tutela di quei bambini che sono troppo piccoli per essere vaccinati o che hanno malattie per le quali non possono fare la vaccinazione e che troverebbero in un contesto in cui non c'e' l'immunita' di gregge una situazione di pericolo. Non dimentichiamocelo".
Lorenzin ricorda a questo "proposito che sia il consiglio di stato che la corte costituzionale si sono espressi molto chiaramente rispetto alla mozione del Veneto. Non vorrei che delle amministrazioni comunali guidate da no vax portassero avanti posizioni molto pericolose per la salute dei bambini". RAGGI: BIMBI RISCHIANO ESSERE CACCIATI DA SCUOLA PER CAOS LORENZIN - "Per colpa della Lorenzin e dei ritardi nelle prenotazioni della Regione Lazio, da marzo i bambini ancora in attesa della vaccinazione rischiano di essere cacciati dai nidi e dalle scuole di infanzia per i restanti quattro mesi di questo anno scolastico e educativo. I loro diritti, invece, vanno tutelati. I genitori e i loro figli non possono pagare cosi' duramente le lungaggini burocratiche di un decreto scritto male e le inesattezze di circolari confuse. Mi riferisco alle lunghissime attese, alle liste interminabili alle Asl e negli ospedali che tutti conosciamo ad eccezione - a quanto pare - del ministro alla Salute". Lo scrive su Facebook la sindaca di Roma, Virginia Raggi.
Lo stesso decreto Lorenzin, secondo Raggi, "e' talmente pasticciato che discrimina i bambini in base alla scuola alla quale sono iscritti: ad esempio, i genitori dei bambini iscritti alla scuola dell'obbligo potranno pagare una multa e continuare a mandare i loro figli a scuola anche se questi non sono vaccinati. I genitori dei bambini iscritti alle scuole dell'infanzia, pur pagando la multa, dovranno ritirare i propri figli da scuola.
Quindi, secondo la Lorenzin, il pagamento di una multa scongiurerebbe il rischio di contagio. O, addirittura, i virus riuscirebbero a distinguere e contagiare i bambini in base alla loro scuola di appartenenza. Credo che in questa posizione non ci sia alcuna scientificita' ma soltanto sciatteria e mancanza di preparazione".
"Lo stesso Pd sbugiarda la ministra. La mozione di Roma Capitale che tutela i bambini e' stata votata all'unanimita' dall'Assemblea capitolina e quindi anche dal Pd che l'ha giudicata condivisibile e di buonsenso- sottolinea la sindaca- La verita' e' che il ministro Lorenzin e il Pd vogliono speculare sui diritti dei bambini per mero interesse elettorale. Ma sono stati smascherati".
REGIONE LAZIO: TASSO COPERTURA AL 97%, RISULTATO ECCELLENTE - "Il tasso di copertura dei vaccini obbligatori nella citta' di Roma e nella regione Lazio per Polio, Difterite, Tetano, Pertosse, Epatite B, Haemophilus influenzale di tipo B (esavalente) ad oggi sfiora il 97% (notevolmente aumentato rispetto al passato).
Considerevoli incrementi fino al 96% anche per Morbillo, Parotite, Rosolia ed anche la Varicella, la cui obbligatorieta' parte dai nati 2017, e' molto alta. Un risultato eccellente.
Riteniamo pertanto che la cittadinanza e le strutture sanitarie ed educative abbiano compreso appieno l'importanza e l'utilita' della copertura vaccinale, superando la cosiddetta soglia che rende immune la popolazione, ed ogni polemica rischia ora di generare solo disorientamento. Tutte le strutture sanitarie assieme all'ufficio scolastico regionale stanno collaborando nel migliore dei modi affinche' sia garantito il diritto alla salute e il diritto alla formazione educativa". Lo comunica in una nota la Regione Lazio.
(Wel/ Dire)