Roma, 23 apr. - Sono numeri da far tremare i polsi quelli della violenza sulle donne. In Italia nel 2014 una donna su tre, quasi 7 milioni, tra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale dai loro partner o dagli ex, mentre 3 milioni 466 mila donne hanno subi'to stalking nel corso della vita, 2 milioni 151 mila dall'ex partner. E sono 1 milione 404 mila quelle che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Un fenomeno che nonostante mostri piccolissimi segnali di diminuzione (negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all'11,3% rispetto al 2006) continua prepotentemente a mostrare il suo volto piu' oscuro, non si intacca infatti lo zoccolo duro della violenza nelle sue forme piu' gravi (stupri e tentati stupri).
Anche sul fronte dei disturbi dell'alimentazione i numeri sono preoccupanti in Italia si stima che siano piu' di 3 milioni le persone affette, di cui il 95,9% sono donne. Fenomeni profondamente diversi, ma che chiamano in causa interventi di politica sanitaria, perche' la programmazione e l'organizzazione dei servizi devono riuscire a garantire non solo il riconoscimento precoce dei casi critici, ma anche e soprattutto la loro presa in carico.
Per questo il Ministero della salute ha voluto mettere sotto i riflettori della terza Giornata nazionale della salute della donna, promossa insieme alla Fondazione Atena Onlus e celebrata il 21 aprile, la violenza sulle donne e disturbi dell'alimentazione oltre al grande tema della prevenzione e degli stili di vita. In oltre 150 strutture sanitarie di tutta Italia ci saranno iniziative di sensibilizzazione e prevenzione organizzate dalle principali associazioni, societa' scientifiche e istituzioni territoriali che si occupano a vario titolo della promozione della salute della donna. Iniziative che proseguiranno anche oltre la Giornata stessa.
E nella Capitale, il Ministero della salute ha aperto le porte della sede di Viale Giorgio Ribotta dove e' stato allestito il Villaggio della salute della donna. Sono state tante le ragazze e i ragazzi e moltissime le donne di tutte le eta' che, in un'area ad hoc con stand gestiti da professionisti di Societa' scientifiche e Associazioni Federazioni, Universita', partecipano attivamente alla giornata, sottoponendosi a visite e screening gratuiti, consulenze mediche, valutazioni nutrizionali, diagnostiche rapide o ricevendo consigli di prevenzione e di stili di vita corretti. Parallelamente, in quattro Tavoli di lavoro, esperti hanno affrontato i temi della Giornata.
"In questa Giornata - ha dichiarato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin - vogliamo ancora una volta rappresentare le problematiche di salute al femminile e la specificita' di genere, temi che impattano sul quadro sanitario, sociale ed economico della societa' italiana nel suo complesso. Tutelare la salute femminile significa favorire la salute di un'intera famiglia e di tutta la collettivita', perche' le donne svolgono un'azione di health driver fondamentale. È dunque fondamentale che i responsabili politici e gestionali della sanita' pubblica dedichino costante attenzione alla salute femminile".
Quest'anno, ha ricordato "abbiamo voluto centrare la Giornata su due focus in particolare, che impattano sulla salute fisica e psichica delle donne: la violenza e i disturbi dell'alimentazione. Due tematiche importanti che interessano, purtroppo, milioni di donne e che hanno bisogno di essere trattare con grande delicatezza. Esamineremo il tema della violenza contro le donne da un punto di vista sanitario. In questi anni abbiamo realizzato il 'codice rosa' e un servizio ad hoc nei pronto soccorso. Cercheremo quindi di capire come agire sul territorio, gestire la prevenzione, il percorso di accompagnamento e la presa in carico della donna ma anche delle famiglie. L'obiettivo e' dare un input uniforme alle Regioni.
Esamineremo anche il tema della violenza sul lavoro. Con l'osservatorio sulla violenza nel settore sanitario stiamo lavorando su questo fronte anche sulla formazione che dobbiamo dare ai nostri operatori".
"Altro tema al quale tengo tantissimo e' quello dei disturbi alimentari e del comportamento - ha poi aggiunto il ministro - quello che ho visto nel mio viaggio in Italia descrive uno scenario drammatico con bambine di 11-12 anni con problemi immensi. C'e' bisogno di una presa incarico per una malattia tipica di questo secolo.
Il ministro si e' poi rivolto ai giovani delle scuole che hanno partecipato all'iniziativa: "I discorsi che sentirete possono sembrare tecnici e lontani da voi, ma in realta' noi nell'affrontarli pensiamo proprio a voi e a come parlare a voi. Cerchiamo di intercettare le vostre mamme per prevenire la loro malattia, mamme che per pensare agli altri non pensano alla loro salute". Lorenzin ha quindi invitato i giovani a chiedere alle loro madri se hanno fatto la mammografia, oppure di invitarle a smettere di fumare. "Oggi il vostro corpo sembra invincibile - ha aggiunto - le ma quello che sarete tra 50 anni dipendera' dai vostri attuali comportamenti".
La 3a giornata nazionale della salute della donna e' stata anche un'occasione preziosa per diffondere le "Linee guida nazionali per le aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne che subiscono violenza" pubblicate in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 gennaio ha spiegato il Direttore generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute Claudio D'Amario.
"Abbiamo organizzato un tavolo di lavoro sulla violenza nei luoghi di lavoro e uno sulla violenza sulle donne con disabilita' con l'obiettivo di individuare azioni di prevenzione a queste sempre piu' numerose forme di violenza - ha spiegato - allo stesso modo questa giornata e' un'occasione importante per focalizzare l'attenzione sul tema dei disturbi dell'alimentazione, con l'intento di affrontare in modo sinergico le criticita' che si sono evidenziate nel tempo. In particolare sara' posto l'accento sui percorsi terapeutico-riabilitativi integrati, richiamando l'importanza dei ruoli diversi che possono e devono essere svolti dai programmatori strategici, a livello centrale e regionale, dagli operatori dei servizi e dalle Associazioni che danno voce a pazienti e familiari. Grande attenzione alla salute al femminile anche nel tavolo di lavoro su prevenzione e stili di vita che approfondira' questi due temi cruciali per la tutela della salute della donna ad ogni eta'". Articolo tratto da quotidianosanita.it (Wel/ Dire)