(DIRE) Roma, 17 apr. - "Noi come Societa' italiana di andrologia abbiamo cercato di venire incontro soprattutto a tutte quelle che sono le esigenze del paziente, del cittadino, in campo uroandrologico". Lo ha dichiarato Marco Bitelli, andrologo dell'ospedale di Frascati e rappresentante regionale Sia, a margine del convegno 'Il ruolo degli affetti nei pazienti sottoposti a chirurgia per cancro della prostata'.
La Sia, Societa' italiana di andrologia, e' stata costituita a Pisa il 14 febbraio del 1976 e raccoglie studiosi italiani o stranieri che svolgono attivita' clinica o di ricerca in campo andrologico. Solo nel Lazio conta su 150 specialisti dell'apparato urogenitale dislocati sia in strutture pubbliche che private. "Nella nuova ridistribuzione delle Asl- ha continuato- sono state create delle cosiddette reti per le patologie tempo dipendenti, in pratica quelle che devono essere trattate in tempo molto breve per evitare dei danni successivi come l'infarto, l'ictus e i politraumi. In tutto questo noi crediamo che sia necessario l'istituzione di una rete per patologie tempo dipendenti di carattere uroandrologiche, anche se questo tipo di patologie sono nettamente inferiore rispetto a una malattia cardiovascolare allo stesso tempo le eventuali conseguenze sarebbero invalidanti per il paziente perche' comunque andrebbero ad inficiare la salute sessuale del paziente che, come sappiamo e' stato sancito dallo Oms, come un diritto al benessere sessuale".
"Ci siamo rifatti- ha spiegato ancora Bitelli, andrologo dell'ospedale di Frascati e rappresentante regionale del Lazio della Sia- al modello attualmente in atto che e' quello dell'hub and spoke cioe' avere un centro di riferimento che sia di raccordo con tutti i vari centri molto piu' piccoli. Per fare un esempio: la torsione del testicolo, che e' la patologia percentualmente piu' importante, andrebbe trattata entro le 6 ore pero' per ritardi sia del paziente o anche sulla diagnostica o su un trasferimento si perde del tempo che ha come conseguenza piu' diretta la perdita del testicolo da parte del paziente; oltre alle problematiche di carattere medico legale a cui andiamo incontro noi operatori. Per questo vorremmo creare all'interno di tutti gli ospedali del Lazio di secondo livello, che sono tre a Roma e uno in ogni provincia, un'unita' dipartimentale di andrologia che sia di riferimento per tutti e che abbia una sua autonomia di budget in modo da gestire la propria attivita' e la propria specializzazione con formazione del personale adeguato. Senza questa unita' semplici dipartimentali di uroandrologia e un'adeguata rete di collegamento i pazienti potrebbero andare incontro a conseguenze molto serie come l'impotenza grave e irreversibile, come la perdita del testicolo e un danno grave alla capacita' riproduttiva. Queste conseguenze potrebbero essere evitabili con un'organizzazione sanitaria che dia un'assistenza universale in grado di dare risposte rapide ad un problema dove il fattore tempo e' decisivo".
"Per questa ragione- ha concluso Bitelli- che rivolgiamo un appello al governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, e all'assessore della Sanita', Alessio D'Amato, per creare strutture andrologiche per le patologie tempo dipendenti".
(Edr/ Dire)