(DIRE) Roma, 12 apr. - Una sedia rotta, porte scardinate che non si chiudono, bagni sporchi e senza lavandini, sistemi di allarme e di sicurezza inesistenti. E poi, postazioni isolate, labirinti di stanze vuote o di cortili da superare per raggiungere i colleghi, spazi nei quali la tua solitudine risuona e ti porta a vedere chi bussa alla tua porta non solo come un paziente da accogliere e aiutare ma come un potenziale aggressore.
Sono storie di solitudine, di abbandono, ma anche fotografie di condizioni di lavoro indecorose e non sicure neppure per chi le cure le deve ricevere, figuriamoci per chi e' chiamato a prestarle, quelle portate oggi alla seconda riunione dell'Osservatorio sulla violenza contro gli operatori sanitari insediato, su istanza della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), presso il Ministero della Salute. A raccontare le loro drammatiche esperienze, portando la testimonianza di episodi vissuti sulla propria pelle, anche due dottoresse che hanno subito aggressioni mentre facevano il turno di guardia medica: Serafina Strano e Ombretta Silecchia. Guardia medica che - come e' stato sottolineato - dovrebbe essere l'anello forte della catena dell'assistenza sanitaria, a meta' tra il 118 e il Medico di Medicina Generale. Guardia medica che, se non si prendono provvedimenti urgenti ed efficaci, rischia invece di scomparire, o di essere vicariata, almeno nelle ore notturne, dallo stesso 118.
"Il servizio deve essere qualificato, svolto in una sede idonea, attrezzata con gli strumenti e i farmaci necessari e soprattutto a norma di sicurezza - ha affermato il Presidente della Fnomceo Filippo Anelli - . Ne va dell'autorevolezza stessa del medico: se il paziente viene ricevuto in una sede non decorosa, si sente quasi legittimato a trattare il medico come parte di quel contesto, alla stregua di un arredo rovinato o di una macchina che non funziona. Per questo ringraziamo ancora il Ministro per l'istituzione dell'Osservatorio e condividiamo le proposte lanciate oggi dal Ministero e da Agenas sull'implementazione del monitoraggio delle sedi".
Eppure le norme ci sono, anche se restano spesso disattese o applicate a macchia di leopardo: la legge 81 del 2008, in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, e i relativi aggiornamenti, oltre alla raccomandazione del Ministero della Salute n. 8 del 2007 'per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari'.
Il primo atto del Ministero a seguito dell'insediamento dell'Osservatorio e' stato proprio quello di inviare, il 26 marzo scorso, una comunicazione ufficiale a tutti gli assessori alla Sanita' delle Regioni e province autonome - e per conoscenza al Direttore dell'Agenas Francesco Bevere - per chiedere loro di implementare il monitoraggio sulla sicurezza delle sedi e sugli episodi di violenza, considerati 'eventi sentinella' per una corretta gestione e prevenzione del rischio. Da Agenas, e in particolare dalla Commissione Ecm, e' invece partita la delibera che permettera' di fare formazione accreditata Ecm sulla prevenzione della violenza.
Prossimo passo, l'aggiornamento delle raccomandazioni stesse: e' stato costituito un Gruppo di Lavoro ristretto Ministero-Agenas che preparera' la bozza da condividere con le Federazioni degli Ordini. Sara' inoltre inviato una seconda comunicazione formale, questa volta alle Regioni, per richiamare la loro attenzione sulla necessita' di una adeguata organizzazione del lavoro e sul monitoraggio dei locali e far comprendere che la sicurezza non puo' non essere una priorita'. Sara' poi attivato un indirizzo mail presso il Ministero della Salute al quale potranno essere inviate le segnalazioni degli eventi sentinella e delle condizioni di rischio, ai fini di un monitoraggio: la segnalazione non sostituira' in alcun modo l'eventuale denuncia alle autorita'. Infine, sara' attivata una campagna di Pubblicita' progresso con spot TV sulla tematica.
"Grazie a tutti voi di essere qui - ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - a lavorare insieme su queste tematiche cosi' importanti. Andiamo avanti: ci sara' chi prendera' il mio posto, lascio nelle loro mani l'Osservatorio. In ogni caso, quello della prevenzione della violenza su tutti i luoghi di lavoro - non solo quelli della nostra sanita' - e contro tutte le donne, deve essere una priorita' di governo".
(Wel/ Dire)