(DIRE) Roma, 11 apr. - Dalla Sanita' ai Rifiuti, dal Commercio alle riassetto delle Autonomie, passando per Bilancio, Turismo e Studio. E' il 'patto' di legislatura, articolato in dieci punti programmatici, avanzato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, alle opposizioni nel suo discorso di insediamento in Aula. La proposta del Governatore prende le mosse da "un metodo per partire subito con un'agenda comune di obiettivi da raggiungere. Servono grandi riforme che richiedono un intervento veloce ed efficace. Siamo in un momento complesso per il Paese, c'e' rischio di instabilita', ma anche per questo dobbiamo realizzare con velocita' e concretezza gli obiettivi".
Serve "uno sforzo per mettere giu' agenda comune su grandi riforme su cui impegnarci da subito". Perche' "le conquiste di questi anni hanno permesso di portare la Regione fuori dall'emergenza istituzionale ed economica ma oggi dobbiamo essere coscienti che ci muoviamo su un crinale sottile, i margini di manovra restano strettissimi e basta pochissimo per scivolare indietro. La piena consapevolezza di questa fragilita' deve chiamarci tutti a un'assunzione di responsabilita'. Per questo propongo al Consiglio di mettere in campo uno sforzo e propongo una agenda condivisa di missioni da affrontare da subito. Io ne indico dieci".
Tra questi, Zingaretti ha parlato di sanita' e sociale. Nel primo caso ha detto che si vuole "costruire insieme il nuovo modello di difesa alla salute del Lazio. Nel corso della scorsa legislatura abbiamo vinto la partita finanziaria e quella dei livelli di assistenza. Lo strumento di programmazione piu' importante, adesso, saranno i nuovi programmi operativi che struttureranno il modello sanitario del futuro. Innanzitutto ascolteremo i candidati presidenti miei concorrenti per ripensare il modello sanitario regionale. Anche qui propongo di fare gli Stati generali della sanita'".
E poi, ha concluso il Governatore, "l'approvazione del Piano sociale regionale al piu' presto, perche' dobbiamo dare un segnale a chi ha bisogno e non ce la fa da solo".
(Wel/Dire)