(DIRE) Roma, 6 apr. - Oncologi, ortopedici, chirurghi e ginecologi. Medici in prima linea per diagnosi e terapie spesso ad alto rischio, e che piu' di altri si trovano ad affrontare un potenziale contenzioso legale. Secondo le stastistiche, infatti, le specializzazioni maggiormente soggette a denunce per prestazioni diagnostiche sono l'oncologia (19%), l'ortopedia (16,4%), la ginecologia e l'ostetricia (12,4%); per quanto riguarda le terapie spicca ancora l'ortopedia (20,3%), la chirurgia generale (13,4%) la ginecologia e l'ostetricia (12,1%).
A poco piu' di un anno dall'entrata in vigore della Legge Gelli sulla responsabilita' medico-sanitaria, che prevede l'obbligo assicurativo per i camici bianchi e per le aziende sanitarie, l'identikit del medico "prudente" delineato a partire dai dati di AmTrust Europe, ci dice che i camici bianchi che piu' spesso hanno stipulato un'assicurazione sanitaria sono uomini (57%), del Nord d'Italia (43,4%), di eta' compresa tra i 50 e i 59 anni. In attesa dei decreti attuativi in materia assicurativa che chiuderanno il cerchio normativo delle Legge Gelli, la formazione si conferma elemento chiave della norma che regola la responsabilita' professionale in ambito sanitario.
"L'ambito assicurativo e' centrale- commenta Consulcesi, network legale da sempre al fianco dei medici- soprattutto per le specializzazioni mediche piu' a rischio contenzioso, ma la prevenzione dell'errore in Sanita' passa senza dubbio per la formazione in materia di risk management: l'impennata nella fruizione di corsi in questo ambito, da parte di medici e strutture sanitarie, ne e' la dimostrazione lampante".
"La formazione riveste un ruolo centrale nel dettato normativo della legge 24/2017 (cosiddetta Legge Gelli) - sottolinea Paola Frati, professore ordinario di Medicina legale presso l'Universita' degli Studi di Roma "La Sapienza" e responsabile scientifico del corso FAD "Il rischio clinico e l'attuazione delle Legge Gelli" del provider Ecm 2506 Sanita' in-Formazione, in partnership con Consulcesi Club. ½È lo stesso articolo 3 - spiega la professoressa Frati - a prevedere l'individuazione di idonee misure per la prevenzione e la gestione dell'errore sanitario e il monitoraggio delle buone pratiche per la sicurezza delle cure, nonche' per la formazione e l'aggiornamento del personale esercente le professioni sanitarie. Legare il momento fondamentale della prevenzione dell'errore sanitario - conclude - con quello di una adeguata e continua formazione dell'esercente la professione sanitaria e' uno snodo centrale della nuova legge".
Prossima tappa formativa, il congresso residenziale ECM per medici e avvocati "La medicina legale e l'accertamento della verita'", responsabili scientifici la professoressa Paola Frati e il professor Vittorio Fineschi, che avra' luogo dal 5 al 7 luglio presso l'Aula GERIN dell'Istituto di Medicina legale, Viale Regina Elena 336, Universita' degli Studi di Roma "La Sapienza".
(Wel/ Dire)