Roma, 28 set. - Il miglioramento dello stato complessivo della salute della popolazione, la risposta alle aspettative di salute e di assistenza sanitaria dei cittadini e l'assicurazione delle cure sanitarie a tutta la popolazione costituiscono gli indicatori in base ai quali il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano e' considerato dall'Organizzazione mondiale della sanita' uno dei primi in Europa e nel mondo. Ma a livello centrale e periferico dell'organizzazione sanitaria nazionale, serve una serie di interventi strutturali.
Esordisce cosi' il ministro Beatrice Lorenzin nella premessa all'Atto di indirizzo per l'individuazione delle priorita' politiche per il 2018 del ministero della Salute, appena pubblicato.
E tra gli interventi piu' urgenti ne elenca cinque: - efficientamento complessivo dei processi organizzativi e di erogazione dei servizi, connesso sia a revisioni e ristrutturazioni delle reti assistenziali regionali, sia a modalita' nuove di erogazione dei servizi all'interno dei singoli presidi ospedalieri e territoriali ed ai rapporti intercorrenti tra questi; - maggiore appropriatezza dei setting assistenziali, intendendo come appropriatezza quella componente della qualita' assistenziale che fa riferimento a validita' tecnico-scientifica, accettabilita' e pertinenza (rispetto a persone, circostanza e luogo, stato corrente delle conoscenze tecnico-scientifiche) delle prestazioni sanitarie; - introduzione di piu' Information and Communications Technology (ICT) in sanita', nel senso di diminuire l'importanza della discrezionalita' nei meccanismi decisionali concernenti l'acquisizione di nuove tecnologie ed il rinnovo delle stesse, aumentando di converso la partecipazione delle categorie professionali e dei criteri scientifici piu' aggiornati; - definizione di nuove modalita' di pricing dei farmaci innovativi e nuove regole per discriminare puntualmente cio' che e' innovativo da cio' che non lo e', a partire dalla validita' e della condivisibilita' della scelta effettuata dal legislatore nel corso degli anni, di realizzare un sistema farmaceutico a carattere monopsonico; - opportunita' di leggere con occhi nuovi il sistema sanitario, intendendo la sanita' come un elemento non piu' di costo ma di investimento, ovvero come uno strumento per la produzione di ricchezza (tangible e intangible) e per contribuire in maniera determinante al benessere sociale ed allo sviluppo economico e non solo del nostro paese.
Per centrare questi obiettivi, secondo l'Atto di indirizzo, "occorre comunque realizzare un importante recupero di efficienza e di crescita della qualita' dei servizi". In questa direzione dal dibattito in corso emerge un forte consenso nella condivisione della necessita' di un ritorno a un sistema sanitario unitario e a un rinnovato e forte ruolo di indirizzo e controllo degli organi centrali, anche per monitorare l'andamento delle numerose realizzazioni in corso sul territorio nazionale, quali ad esempio, il Patto per la salute, i nuovi Livelli essenziali di assistenza, il Piano anticorruzione sottoscritto con l' Autorita' Nazionale Anticorruzione, il Piano cronicita', il riordino della rete ospedaliera, lo sblocco delle assunzioni, la centralizzazione degli acquisti e la scomparsa della politica fondata sui tagli lineari.
E gli obiettivi strategici di politica sanitaria illustrati nelle premesse dell'Atto di indirizzo incidono direttamente su nove macroaree che nel documento sono descritte in altrettante schede: 1. prevenzione; 2. comunicazione; 3. politiche in materia di ricerca sanitaria; 4. politiche sanitarie internazionali; 5. promozione della qualita' e dell'appropriatezza dell'assistenza sanitaria; 6. sistema informativo e statistico sanitario; 7. dispositivi medici, stupefacenti e altri prodotti di interesse sanitario; 8. promozione della salute pubblica veterinaria e della sicurezza degli alimenti; 9. politiche per l'efficienza gestionale.
Ad esempio, per quanto riguarda la prevenzione, elemento prioritario sara' l'azione di promozione della salute e prevenzione e controllo delle malattie cronico-degenerative, sia nella popolazione generale sia nell'individuo sano o a rischio. Saranno consolidate le attivita' per la prevenzione universale e individuale e di sorveglianza epidemiologica delle malattie cronicodegenerative e dei loro determinanti. La promozione della salute, intervenendo sui quattro principali fattori di rischio modificabili di malattie croniche (alimentazione scorretta, sedentarieta', tabagismo, abuso/uso scorretto di alcol), principali causa di morbosita' e mortalita' anche nel nostro Paese, si avvarra' dell'approccio "intersettoriale" e trasversale del programma strategico nazionale "Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari", che mira a promuovere la salute non solo rinforzando le capacita' degli individui (empowerment), ma anche modificando il contesto di vita delle persone.
E per le politiche di efficienza gestionale, nel quadro degli interventi di miglioramento dell'organizzazione del lavoro, di valorizzazione delle risorse umane e per favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, ulteriore impulso e attenzione sara' dato alle esperienze di telelavoro gia' avviate nel corso degli anni precedenti e a forme di lavoro flessibile.
Particolare attenzione sara' posta al benessere organizzativo pianificando azioni utili alla diffusione della cultura della parita' e delle pari opportunita' anche in collaborazione con il Comitato unico di garanzia per le pari opportunita', la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG Salute). Inoltre non saranno tralasciate le attivita' volte a garantire la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Articolo tratto da quotidianosanita.it (Wel/ Dire)