(DIRE) Roma, 22 set. - "Il tema della medicina di genere e' importantissimo, non e' di rivendicazione o di rivendicazionismo femminile. No ha nulla a che fare con le questioni di pari opportunita', ma si tratta veramente di un tema scientifico, che purtroppo e' stato sottovalutato e sottostimato negli anni nell'approccio, derubricandolo semplicemente ad una questione di un certo sindacalismo femminile. Non ha nulla a che fare con questo, qui ci troviamo di fronte alla ricerca, alla scienza, ma soprattutto a grandissime innovazioni che sono arrivate e stanno arrivando nel settore sanitario e che riguardano in particolare la medicina personalizzata". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo a Roma al convegno dal titolo 'Una sanita' piu' attenta alla salute di genere', che si e' svolto al dicastero di via Lungotevere Ripa.
"Pensate se in una rivoluzione del genere in cui si parla di personalita' e di individui- ha proseguito Lorenzin rivolgendosi alla platea- non tenessimo conto di alcune condizioni, la prima che l'uomo e la donna sono diversi. Noi siamo biologicamente diverse, abbiamo un sistema ormonale che funziona con delle caratteristiche sue proprie e quindi abbiamo la necessita' che questa nostra diversita' venga tenuta in considerazione nella sperimentazione e nella somministrazione dei farmaci. Esistono gia' farmaci dei farmaci solo per le donne, come quelli per il cancro al seno o alcuni vaccini studiati innanzitutto per le donne, come quello del Papillomavirus, che oggi vengono invece applicati anche agli uomini, cosi' come le terapie ormonali o gli screening". La stessa cosa, pero', non sta avvenendo per la sperimentazione clinica, cosa "molto importante per noi- ha sottolineato Lorenzin- perche' abbiamo bisogno, per curarci, di avere una sperimentazione ad hoc e abbiamo bisogno di farla anche differenziata per eta', altra cosa che non e' avvenuta. Basti pensare che non c'e' per esempio sperimentazione sui farmaci pediatrici".
Secondo il ministro c'e' dunque bisogno di "promuovere e difendere la salute femminile a tutti i livelli, anche attraverso il sostegno all'azione di ricerca e di partenariato. Per quanto riguarda sempre la medicina di genere io ho chiesto ad Aifa, ormai da due anni, di inserirla all'interno dei protocolli di gruppo dei comitati di lavoro specifico. Bisogna sensibilizzare sempre di piu' la popolazione che esiste una medicina di genere, che esiste una ricerca di genere e che abbiamo bisogno di farmaci ad hoc per le patologie femminili- ha concluso- che non sono quelli adattati da quelle maschili".
(Wel/Dire)