(DIRE) Roma, 13 set. - Dopo i 70 anni, una donna europea su due andra' incontro a una frattura ossea legata all'osteoporosi. Il 66% delle donne e il 50% degli uomini sono colpiti da osteoporosi e osteopenia (condizione in cui la massa ossea e' ridotta rispetto alla normalita' che spesso precede l'osteoporosi e che espone ad un maggior rischio di frattura). Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanita', a causa dell'osteoporosi in tutto il mondo ogni 3 secondi si verifica una frattura di femore, polso o vertebra. La frattura del femore, principale conseguenza della patologia, comporta una mortalita' del 5% e del 20% nel mese e nell'anno successivi. Circa il 30%dei pazienti fratturati va incontro a una disabilita' permanente, il 40% perde la capacita' di camminare autonomamente, l'80% ha bisogno di supporto nelle attivita' quotidiane.
In vista della Giornata mondiale dell'Osteoporosi, che si celebra in tutto il mondo il 20 ottobre, la Fondazione italiana Ricerca sulle Malattie dell'Osso (Firmo) presenta 'Il Piatto Forte', una campagna che ha l'obiettivo di accrescere l'informazione su questa patologia silenziosa e sottodiagnosticata, nonche' sensibilizzare la popolazione sulle fratture da fragilita', che possono essere evitate attraverso un'alimentazione corretta, un'attivita' fisica regolare e un trattamento farmacologico tempestivo, con adeguata aderenzaalla terapia da parte dei pazienti. La campagna e' stata presentata oggi a Roma nel corso di un evento che ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Salute.
'Se non trattata, l'osteoporosi rende le tue ossa fragili come la porcellana' e' il claim della campagna, che a partire dal 30 settembre e nel mese di ottobre animera' le piazze di alcuni capoluoghi italiani con eventi di due giorni che vedranno la presenza di un gazebo e un camper. Diverse le attivita' che coinvolgeranno la popolazione: informazione gestita da medici specialisti, valutazione della salute delle ossa con la carta del rischio per l'osteoporosi, misurazione (con ultrasonografo) della densita' minerale ossea. "Nel nostro Paese- ha fatto sapere Maria Luisa Brandi, presidente Firmo e direttore Sod Malattie del metabolismo minerale e osseo presso l'azienda ospedaliero universitaria Careggi- il problema della fragilita' ossea, che espone il paziente a un rischio elevatissimo di nuovi eventi fratturativi, con costi insostenibili per il Servizio sanitario, e' di fatto ignorato e per i pazienti fratturati presa in carico e continuita' assistenziale dopo l'intervento chirurgico sono pressoche' inesistenti".
L'osteoporosi e' una patologia cronica caratterizzata da una perdita della massa e della qualita' dell'osso, favorita da fattori costituzionali, genetici e ambientali, come le abitudini alimentari, il consumo di alcol, tabacco e caffe', la carenza di attivita' fisica e l'assunzione di farmaci che interferiscono con il normale metabolismo di fosforo e calcio. Negli Stati Uniti e nell'Unione Europea sono affette da osteoporosi circa il 30% delle donne in post menopausa e si stima che di queste piu' del 40% riportera' una frattura nel corso della propria vita. In Italia vengono stimate almeno 3,5 milioni di donne con osteoporosi e piu' del 75% della popolazione femminile sopra i 60 anni di eta' soffrirebbe di fragilita' ossea con aumento del rischio di fratture, che rappresentano una importante causa di disabilita', specie tra le persone anziane.Ogni anno si registrano circa 8ila ricoveri per fratture di femore in persone con oltre 65 anni.
"Nelle persone in eta' avanzata- ha proseguito Giuseppe Sessa, presidente Siot (Societa' italiana Ortopedia e Traumatologia) e direttore U.O. Clinica Ortopedica dell'Universita' di Catania- la frattura di femore puo' avere conseguenze gravi, sia per la condizione di fragilita' dell'osso fratturato che per la frequente associazione ad altre patologie e danni d'organo che rendono il paziente un soggetto fragile. Se si interviene tempestivamente, non solo chirurgicamente, ma con il ripristino della qualita' della vita precedente al trauma, si puo' evitare che tali patologie si aggravino pericolosamente; se invece si posticipa l'intervento, la fisioterapia o il rientro a domicilio, si instaura un circolo vizioso che puo' esitare anche nella morte del paziente". Oggi l'osteoporosi, e' intanto emerso dall'incontro, puo' essere trattata efficacemente con un'adeguata prevenzione basata su terapie non farmacologiche, che hanno l'obiettivo di compensare le carenze di calcio e di vitamina D nell'alimentazione e, attraverso terapie farmacologiche, in grado di ridurre il rischio di fratture. È importante inoltre evitare la sedentarieta' e mantenersi attivi con una regolare e costante attivita' fisica.
I farmaci disponibili agiscono inibendo le cellule che distruggono l'osso oppure attivando le cellule responsabili della formazione di osso. Alcuni farmaci agiscono combinando le due azioni. I farmaci di nuova generazione hanno mostrato un'elevata efficacia, con una riduzione del rischio di fratture da fragilita' nei pazienti fratturati che va dal 30 al 70% a seconda del farmaco usato.
(Wel/Dire)