(DIRE) Roma, 8 set. - Dolore al petto ogni volta che si compie uno sforzo, anche piccolo: e' cosi' che si manifesta l'angina, la patologia connessa a una riduzione del flusso di sangue al cuore, dovuto al restringimento delle coronarie. L'angina ha cause multiple: l'aterosclerosi, lo spasmo coronarico o le alterazioni del microcircolo.
Diverse cause, e dunque la necessita' di diversi approcci di cura. È questa l'idea alla base dello studio presentato stamattina all'ospedale San Carlo di Nancy a Roma, da Roberto Ferrari, direttore Cardiologia e dipartimento di Scienze Mediche dell'universita' di Ferrara, e Giuseppe Rosano, professore di Cardiologia al St. George's hospital university of London e direttore della ricerca cardiovascolare all Irccs San Raffaele di Roma. La conferenza stampa di stamattina e' avvenuta in concomitanza con la pubblicazione di un importante documento su 'Nature reviews', degli studi condotti proprio da Rosano e Ferrari in merito al trattamento dell'angina.
"Questo lavoro nasce perche' insieme dei colleghi europei ci siamo incontrati all'universita' di Ferrara, e dopo un confronto ci siamo accorti che avevamo l'esigenza di istituire nuove linee guida per il trattamento dell'angina", ha spiegato Ferrari. "Quelle attuali- ha continuato- sono troppo categoriche, prevedono la somministrazione di farmaci di due linee distinte: la prima e la seconda. Riteniamo che questo approccio non sia completamente corretto, considerando che molti dei farmaci di seconda linea sono stati introdotti con studi molto recenti, e presentano molti meno effetti collaterali di quelli di alcuni farmaci di prima linea. Per questo con il professor Rosano abbiamo deciso di porre tutti i farmaci, di prima e di seconda linea, sullo stesso livello. Ci siamo allora resi conto che, creando dellle combinazioni tra alcuni medicinali che agiscono su piu' patologie e non hanno effetti collaterali gli uni sugli altri, e tra altri tipi di farmaci che non si possono invece somministrare congiuntamente, si ottiene la forma di un diamante".
"Il diamante- ha spiegato ancora Ferrari- cela in se' un quadro clinico personalizzato piu' flessibile, adatto alle esigenze di ogni paziente, ed e' per questo che vorremmo che il nostro approccio fosse preso in considerazione nel delineare nuove metodologie di trattamento dell'angina".
Sulla stessa linea le parole del professor Rosano, che ha condotto con Ferrari tutto lo studio: "L'angina e' un dolore da sforzo, che da' prevalentemente sintomi costrittivi, in alcuni casi si manifesta anche come affanno, ha detto Rosano. "Questa patologia- ha aggiunto- e' progressivamente in aumento, ha visto infatti una crescita di casi riscontrati di oltre il 30% negli uomini. Ci chiediamo perche' dei farmaci innovativi vengano ad oggi considerati ancora di seconda linea, ed e' per questo che abbiamo proposto questo algoritmo affinche' vengano riviste le modalita' di cura dell'angina. Un altro dato importante su cui vorrei porre l'accento e' che spesso l'angina si presenta in pazienti che soffrono anche di altre patologie, per questo abbiamo deciso di studiare le combinazioni possibili tra i farmaci, per gestire la comorbilita'. Il paziente ha diritto ad avere un medico che pensa per lui cure personalizzate, capendo la causa che specificamente in lui ha prodotto l'angina".
"Ricordiamo- hanno concluso Ferrari e Rosano- che ad oggi la prima causa di morte in Italia di donne, dopo la menopausa, sono le malattie cardiovascolari. La prevenzione e' quindi importantissima, non pensiamo alla medicina solo quando siamo malati, ma cerchiamo di prevenire quando stiamo ancora bene".
(Wel/ Dire)