(DIRE) Roma, 5 set. - L'area giovani del sindacato dei 'Medici italiani, formazione e prospettive' scrive una lettera di protesta alla ministra dell'Universita', Valeria Fedeli (per conoscenza al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin). "Si sblocchino i bandi, ora! Ma non solo: si avvii una grande riforma dell'accesso alla professione medica, si cambi radicalmente quello della formazione specifica in medicina generale, si metta in linea con i parametri europei": queste le richieste di Smi.
Ecco la lettera inviata da Smi alla ministra Valeria Fedeli: "Gentile ministra, nulla di fatto, ancora. Un ritardo che danneggia la futura classe medica di questo paese. È grottesco. Nonostante la gravita' della situazione il ministero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, non ha ancora emanato il bando ufficiale per il concorso alle scuole di specializzazioni mediche. Essendo consapevoli che il bando debba essere pubblicato entro 60 giorni dalla data del concorso, si prospetta un notevole ritardo mai verificatosi negli anni precedenti.
Tutto ció determinera', inevitabilmente, lo slittamento della formazione post-lauream: il futuro medico laureatosi nella sessione di luglio-ottobre 2016 vedra' ritardatare il proprio periodo di formazione per piu' di un anno. Si ricorda che il periodo di formazione post-lauream (scuole di specializzazioni e corso di formazione in mmg) rappresenta il presupposto obbligatorio per l'immissione nel mondo lavorativo. Va da se' che cio' comportera' per i giovani un'ulteriore sfiducia nei confronti delle istituzioni per una sensazione sempre crescente di precarieta' riguardante il loro futuro. Il ritardo della data di concorso per le specializzazioni mediche determinera' importanti conseguenze anche per quanto riguarda il mondo della medicina generale. E' slittata la data di concorso per l'accesso al corso di formazione in medicina generale, da meta' settembre al 25 ottobre, in modo tale da evitare la perdita di borse".
Prosegue ancora la lettera: "Tale motivazione ha evidentemente le sue fondamenta sul presupposto per il quale un giovane medico laureato, a parita' di vocazione, tenderebbe a scegliere la formazione specialistica piuttosto che quella in medicina generale. Perche' cio' accade ha origini ben profonde: 1) Borsa di studio nettamente inferiore a quelle per le scuole di specializzazioni da cui bisogna detrarre quota b dell'Enpam, Irpef e Irap. La non regolarita' delle erogazione della stessa da parte di alcune regioni contribuisce ulteriormente ad acuire la differenza di trattamento economico tra il medico in formazione specialistica e la medicina generale.
2) Percorso formativo non soddisfacente e variabile da regione a regione. In un momento storico/politico in cui si tende alla nazionalizzazione, unitamente alla costante migrazione del neo medico con diploma di medicina generale verso le regione del nord Italia in virtu' di una netta differenza di possibilita' lavorative, risulta anacronistica la presenza di corsi di formazione diversi da regione a regione".
"Per questi motivi- continua ancora la lettera- Smi formazione e prospettive chiede alla ministra: 1) Che si porti a termine il processo di accreditamento delle scuole di specializzazione. Manovra tardiva ma assolutamente non piu' procrastinabile.
2) Una celere pubblicazione del bando per l'accesso alle scuole di specializzazione mediche 3) Che il concorso venga effettuato nella misura piu' corretta possibile come piu' volte da noi richiesto negli anni precedenti. 4) Che venga aumentato il numero di contratti in modo tale da ridurre progressivamente la discrepanza degli stessi con il numero dei laureati. Che tale numero dei contratti, nella sua suddivisione, sia calcolato su un reale fabbisogno.
5) Date le numerose criticita' del corso di formazione in mmg e alla luce del nuovo Acn, mettere in pratica un reale cambiamento della formazione in medicina generale mettendosi al passo con gli altri paesi europei".
(Wel/Dire)