(DIRE) Roma, 27 ott. - È stata sancita l'intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul Piano nazionale Aids predisposto dal ministero della Salute avvalendosi delle sezioni dedicate del comitato tecnico nazionale. L'inclusione delle attivita' comprese nel Piano nei Lea (lLivelli essenziali di assistenza da erogarsi in tutte le Regioni) ne consentira' l'applicazione su tutto il territorio nazionale.
"A distanza di piu' di 25 anni dalla legge 135/9- spiega il nuovo presidente della Simit, Massimo Galli, ordinario di Malattie Infettive a Milano e direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche Luigi Sacco, che ne ha coordinato l'elaborazione- il quadro nazionale per quanto riguarda Hiv/Aids e' profondamente cambiato e necessita di nuove modalita' di intervento. L'attenzione alla prevenzione e' calata, le modalita', i contesti sociali e i comportamenti con cui l'infezione si diffonde sono diversi. Al test si ricorre ancora molto poco".
IN COSA CONSISTE - Il nuovo Piano nazionale Aids 2017-2019 comprende gli interventi su Hiv/Aids proposti da Unaids e attuati in Europa occidentale, adeguandoli alla realta' epidemiologica italiana. Tra i principali obiettivi sono previsti progetti finalizzati a ridurre il numero delle nuove infezioni e facilitare l'accesso al test e l'emersione del sommerso e interventi che implementino l'interazione della rete delle cure per garantire il mantenimento in cura e il successo delle terapie anche nei gruppi socialmente ed economicamente piu' svantaggiati e tra i detenuti. Ulteriori punti qualificanti del piano sono la tutela dei diritti sociali e lavorativi delle persone con HIV e la lotta allo stigma, ancora fortemente presente in relazione diretta con l'ignoranza di ritorno su questo tema. Gran parte degli interventi di prevenzione si basano su un ruolo centrale della community.
IL RUOLO DELLA COMMUNITY E DELLA FORMAZIONE - "Senza un contatto piu' diretto con le popolazioni a maggior rischio di infettarsi e di ritrasmettere le infezioni- prosegue Galli- oggi rappresentate dai giovani maschi che fanno sesso con maschi e piu' in generale da persone con attivita' sessuale promiscua, e' infatti impossibile veicolare efficacemente messaggi di prevenzione. Sono previste infine intense attivita' di formazione di operatori sanitari, del privato sociale coinvolti nell'assistenza e nella prevenzione e di formatori in ambito scolastico, per un'educazione sanitaria integrata e per veicolare precocemente i messaggi di prevenzione".
L'APPUNTAMENTO - La notizia arriva a conclusione della 16th European Aids Conference di Milano, un'importante occasione per sottolineare la necessita' di riservare a HIV-AIDS, in Italia e nel mondo, l'attenzione egli interventi necessari. Per la seconda volta a Milano, a sottolineare il ruolo di questa citta', la piu' colpita in Italia dall'epidemia, nella lotta contro l'AIDS anche sul piano scientifico, il congresso vede la partecipazione di delegazioni di ricercatori e clinici da tutta Europa e da molti Paesi extraeuropei. Vari qualificati contributi scientifici verranno presentati da Soci di SIMIT, Societa' Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.
(Wel/ Dire)