(DIRE) Roma, 26 ott. - "La nuova disciplina delle modalita' di nomina dei direttori generali degli enti del Servizio sanitario nazionale, quindi dei manager della sanita' italiana, quelli cioe' sulle gambe e sulle braccia dei quali camminano i fondi della sanita' italiana, rappresenta una riforma epocale per il sistema sanitario nazionale. Grazie a questa riforma, infatti, i vertici della sanita' italiana, e cioe' i manager, verrano d'ora in poi scelti per le loro capacita' gestionali e non in base ad un mero rapporto di fiducia con il vertice politico regionale, a volte purtroppo iscritto a fattori piu' legati alla discrezionalita' che al merito". Cosi' il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo al question time alla Camera in merito ai criteri di valutazione dell'esperienza dirigenziale con riferimento all'avviso pubblico per la formazione dell'elenco di idonei alla nomina di direttore generale nel comparto sanitario, in attuazione del decreto legislativo n.171 del 2016.
"La verifica dell'idoneita' a ricoprire l'incarico di direttore generale e il conseguente inserimento nell'elenco unico nazionale- ha proseguito Lorenzin- e' rimesso dalla legge ad una commissione presieduta da un magistrato o avvocato dello Stato, di cui sono componenti pariteticamente rappresentanti dello Stato e delle Regioni, che procedono alla valutazione della comprovata esperienza dirigenziale dei titoli formativi e professionali dei candidati, assegnando loro un punteggio secondo criteri specifici stabiliti dalla stessa commissione, sulla base peraltro di parametri individuati dallo stesso legislatore".
Pertanto e' compito della commissione, cioe' "di un organo tecnico, e come tale indipendente ed imparziale- ha sottolineato il ministro- nonche' a composizione mista Stato-Regioni, stabilire i criteri sulla base dei quali vengono attribuiti i punteggi ai candidati, il che esclude in modo assoluto che il ministero della Salute possa, come auspicato dall'onorevole interrogante, inserirsi nella procedura gia' avviata e modificare tali criteri".
Peraltro la valorizzazione dell'esperienza manageriale, ha aggiunto ancora Lorenzin rispondendo al question time, "effettivamente maturata da coloro che aspirano ad ottenere l'inserimento nell'elenco unico nazionale dei soggetti idonei a ricoprire l'incarico di direttore generale, risulta gia' realizzata, come riconosciuto dallo stesso onorevole interrogante, attraverso la norma di legge che prevede che dei 100 punti complessivamente attribuiti dalla commissione, ben 60 siano riservati proprio all'esperienza dirigenziale".
Il ministro ha infine concluso evidenziando "la fondamentale importanza di questa riforma, la cui ormai imminente attuazione consentira' finalmente di affidare nelle mani di manager competenti la gestione della sanita' italiana e anche di avere poi criteri oggettivi per la valutazione di questi stessi manager e per il proseguio della loro attivita'".
(Wel/ Dire)