(DIRE) Roma, 20 ott. - Otto pazienti su 10, a seguito di una frattura, non vengono sottoposti a terapia per evitarne una seconda, ne' ad accertamenti per verificarne le cause. Per questo la Societa' Italiana dell'Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (Siommms) lancia l'allarme, in occasione della Giornata Mondiale dell'Osteoporosi 2017, il 20 ottobre.
L'allarme degli esperti e' rivolto quest'anno ai medici, in prima linea per evitare le "fratture a cascata". Un osso rotto significa il 90% di probabilita' di rompersene un altro e, infatti, il 50% delle persone con frattura da fragilita' ne subisce un'altra dopo 6-8 mesi.
La proposta della Siommms e' quindi di "focalizzarsi su diagnosi e terapie adeguate che possono ridurre il rischio di fratture fino al 70%, abbattendo anche il rischio di mortalita', il quale si attesta al 20-24% nel primo anno successivo alla prima frattura. Parola d'ordine e' 'Prevenzione' non solo di rischi per il paziente ma anche di costi per il sistema sanitario nazionale".
A rischio ci sono in Italia 5 milioni di persone affette da osteoporosi, malattia che indebolisce le ossa e le rende esposte a rottura. Come recita la campagna dell'International Osteoporosis Foundation, "le fratture da fragilita' non sono incidenti".
In 10 anni il numero assoluto di fratture di femore da osteoporosi in Italia e' cresciuto rispettivamente del 27% e del 36% nel sesso femminile e in quello maschile. Se nella donna la causa principale dell'osteoporosi e' legata al deficit estrogenico dopo la menopausa, nel maschio, nella maggior parte dei casi (circa 65-70%), e' dovuta per esempio a uso di farmaci, altre patologie che determinano perdita di massa ossea o, infine, abuso di alcol.
Per questo la Siommms dedica alla prevenzione le iniziative della Giornata Mondiale di che si svolgeranno in tutta Italia a partire dal 20 ottobre prossimo in diverse strutture ospedaliere (www.siommms.it).
(Wel/ Dire)