(DIRE) Roma, 17 ott. - "Riteniamo che il presidente del Lazio Nicola Zingaretti debba smetterla di fare mera campagna elettorale inneggiando al cantiere del Policlinico Umberto I che si candiderebbe a essere il piu' importante cantiere del Sud Italia e forse anche del Paese, ma scelga di sedersi al tavolo del confronto pubblico con operatori e parti sociali. Qui l'unico che si sta candidando e' proprio Nicola Zingaretti perche' anche in seguito ai ripetuti esposti alle autorita' competenti tra cui l'Anac, al policlinico non e' partita nemmeno una gara. Tantomeno un avviso per manifestazione d'interesse". Cosi' la Segreteria provinciale Fials di Roma commentando le parole del governatore Zingaretti e precisando che la Conferenza dei servizi per la ristrutturazione del Policlinico si e' tenuta ormai il 18 dicembre del 2015, quasi due anni fa.
"A oggi tutte le questioni critiche sollevate da Fials, considerando anche la nota prot. 31295 del 28 ottobre 2016 del ministero della Salute, ancora non hanno trovato risposta.
Piuttosto nei vari atti di sindacato ispettivo promossi da Fials si e' evidenziato come dal progetto preliminare-studio di fattibilita' non si rileva in maniera chiara ne' come saranno ristrutturati ai sensi della normativa antisismica gli edifici, ne' il quadro economico necessario per ciascun edificio per tale intervento".
"Cio' ha trovato conferma non solo nelle Deliberazioni assunte dalla stessa Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I, ma nello stesso decreto del commissario ad acta (n.
U00412 del 14 settembre 2017) dove sorprendentemente si legge 'al punto 6 dell'allegato che gli interventi di adeguamento e/o miglioramento antisismico per l'intero patrimonio immobiliare in uso presso le aziende del servizio sanitario regionale al momento non sono finanziati e saranno oggetto di un successivo Accordo di programma. A questo punto e' inderogabile che il presidente Zingaretti ci spieghi come possano essere ristrutturati edifici ospedalieri senza contemporaneamente provvedere al loro adeguamento e/o miglioramento antisismico. Si dovra' poi intervenire due volte con spreco importante di risorse pubbliche? Gia' e' stato conteggiato un decennio per la realizzazione dell'attuale progetto deliberato per il Policlinico, forse anche 15 anni e solo per la messa a norma di solo il 40 per cento della struttura(circa 80.000 mq su 200.000 mq). E' spontaneo chiedersi come potranno rimanere aperti gli edifici non messi a norma.
Siamo al paradosso: meta' ospedale in sicurezza e l'altra meta' a rischio. Motivo che ci porta a dire: basta soliloqui! E chiedere un confronto pubblico esattamente come recita il nuovo Codice degli appalti che prevede all'art. 22 il dibattito pubblico con i vari soggetti portatori di interessi", conclude la Fials.
(Wel/Dire)