(DIRE) Roma, 10 ott. - 'Il riposo a letto 'forzato' e' davvero utile per il buon esito di una gravidanza? Gli esami del sangue sono sempre indispensabili prima di prescrivere la contraccezione ormonale? L'ecografia pelvica e il Pap-test vanno ripetuti ogni anno?'. Sono solo alcune delle domande piu' frequenti che le donne si pongono e che riguardano da vicino la pratica clinica quotidiana del ginecologo. Ma cosa e' realmente giusto fare (e non fare), al di la' delle consuetudini e nel rispetto delle linee guida supportate da evidenze scientifiche? Ce lo dicono le societa' scientifiche in un decalogo sulle 'buone pratiche in ginecologia' presentato oggi al Congresso nazionale congiunto di Sigo (Societa' italiana di Ginecologia e Ostetricia), Aogoi (Associazione Ostetrici Ginecologi ospedalieri italiani) e Agui (Associazione Ginecologi universitari italiani), in corso all'Ergife Palace Hotel di Roma. 'La riflessione sulla buona pratica clinica coinvolge innanzitutto la ginecologia- ha detto Giovanni Scambia, presidente Sigo- in quanto specialita' con valenze sociali, etiche ed emotive, che interessa la donna, prima ancora che la paziente, in tutte le fasi della vita: dall'adolescenza all'eta' adulta, dalla maternita' alla menopausa'.
Il tema della tutela della salute femminile e della corretta assistenza alle donne, intesa come qualita' e sicurezza della assistenza prenatale, e' 'di fondamentale importanza non soltanto nella gestione dei casi piu' complessi- ha proseguito Elsa Viora, presidente Aogoi- ma anche di quelli apparentemente a basso rischio che, se non affrontati nel modo giusto, potrebbero avere gravi conseguenze per le donne e, se parliamo di gravidanza, per i neonati'. Secondo Nicola Colacurci, presidente Agui, infine, la riflessione sulle buone pratiche in ginecologia 'ci suggerisce come anche le innovazioni in campo tecnologico e farmacologico devono essere comprese e utilizzate affinche' si traducano in un reale beneficio clinico per le donne. Inoltre- ha concluso- piu' garanzie per le pazienti significano anche maggiori tutele per i medici e gli operatori sanitari, e minori contenziosi in sanita''.
Ecco dunque il decalogo degli esperti: 1) Il riposo al letto in caso di gravidanza complicata e' sempre necessario. FALSO - L'indicazione di restare a riposo totale e' utile solo in rarissimi casi specifici, in cui i benefici per il buon esito della gravidanza superano gli effetti collaterali legati all'immobilita' prolungata, tra cui il rischio trombo-embolico e la riduzione della massa muscolare. Non solo, il riposo forzato puo' condizionare psicologicamente la futura mamma che si vede costretta a rimanere a casa, e dare origine a forme di colpevolizzazione in caso di un eventuale aborto.
2) È tre il numero corretto di ecografie da fare in gravidanza. FALSO - Le ecografie essenziali, anche secondo il disposto dei nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) sono due: una nel primo trimestre e l'altra nel secondo, tra la 19esima e la 21esima settimana, atte a verificare la regolarita' del battito cardiaco, la crescita e la posizione del feto. Eventuale ulteriore ecografia nel terzo trimestre, tra la 30esima e la 32esima settimana, va valutata dall'ostetrica/ginecologo caso per caso. Vale sempre la regola generale di non medicalizzare una gravidanza fisiologica, cioe' senza fattori di rischio, prescrivendo esami ed accertamenti diagnostici superflui.
3) I vaccini in gravidanza sono pericolosi. FALSO - I vaccini in gravidanza non sono pericolosi, ad eccezione di quelli vivi attenuati. In ogni caso va valutato il rapporto costo/beneficio per la singola donna. Al contrario, e' fortemente raccomandata la vaccinazione antinfluenzale che non ha sostanziali controindicazioni per il feto, mentre in caso di febbre molto alta per la futura mamma potrebbe rendersi necessario un travaglio prematuro, con possibili rischi per il neonato.
4) La diagnosi preimpianto e' indicata per tutte le coppie fertili. FALSO - La diagnosi preimpianto puo' essere effettuata soltanto alle coppie che ricorrono alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, e in particolare a quelle ad alto rischio riproduttivo di patologie genetiche, in quanto e' in grado di rilevare eventuali malattie ereditarie gravi, evitando cosi' di dover ricorrere all'aborto. Per tutte le altre coppie, a basso rischio, non vi e' indicazione ad eseguire la diagnosi preimpianto, tranne che debbano ricorrere a tecniche di fecondazione assistita e siano correttamente informate dei limiti di tale indagine.
5) L'ecografia pelvica e il Pap-test vanno eseguiti ogni anno. VERO - È consigliabile praticare ogni anno, insieme alla visita ginecologica, anche il Pap-test e l'ecografia pelvica. Ci sono pero' alcune eccezioni: anzitutto le donne che hanno effettuato la vaccinazione per il papilloma virus (che, al contrario di quanto riportano alcune bufale che circolano soprattutto in rete, e' assolutamente sicura ed efficace) possono osservare intervalli piu' dilazionati, fino a tre anni, fra un controllo e l'altro; in secondo luogo, e tutto al contrario, le donne che presentano un rischio familiare di tumore ovarico o della mammella, finche' sono giovani e mantengono quindi le ovaie, devono praticare l'ecografia pelvica ogni 4 mesi.
6) Esistono soltanto soluzioni ormonali per ridurre le vampate in menopausa. FALSO - La menopausa e' un evento fisiologico nella vita di ogni donna che si associa a sintomi fastidiosi e invalidanti come vampate, palpitazioni e aumentata sudorazione. Per alleviare questi disturbi, oltre alla terapia ormonale sostitutiva, nei casi in cui i sintomi siano di lieve entita', e' possibile ricorrere a trattamenti alternativi: e' il caso dei fitoestrogeni, cioe' sostanze naturali (tra le piu' comuni quelle derivanti dalla soia) che, avendo una struttura simile a quella degli estrogeni prodotti dall'organismo femminile, aiutano a riequilibrare l'assetto ormonale della donna.
7) È possibile fare diagnosi precoce dei tumori dell'endometrio. VERO/FALSO - Sebbene non ci siano ancora dati scientifici sufficienti, e' ragionevole affermare che per alcuni tipi di tumori dell'endometrio, in particolare quelli ormono-dipendenti, siamo molto vicini all'obiettivo della diagnosi precoce, attraverso un impiego sistematico dell'ecografia transvaginale e della citologia endometriale. Per quanto riguarda invece altri tipi di tumori dell'endometrio, che sono in realta' meno frequenti e ricordano di piu' il tumore ovarico, siamo purtroppo ancora molto lontani dall'obiettivo della diagnosi precoce.
8) Gli esami del sangue sono sempre necessari prima di iniziare la contraccezione ormonale. FALSO - Gli esami ematologici non sono considerati un requisito preliminare all'inizio della contraccezione ormonale nelle donne a basso rischio per le quali non sono ricercati anche benefici extra-contraccettivi. È indispensabile un'attenta anamnesi da parte del ginecologo che, sulla base del profilo personale e della storia familiare della paziente, valutera' la necessita' di prescrivere indagini specifiche, ad esempio per valutare il rischio coagulativo.
9) L'incontinenza urinaria si puo' prevenire, oltre che curare. VERO - La prevenzione dell'incontinenza urinaria deve iniziare in eta' riproduttiva ed essere oggetto di particolare attenzione durante la gravidanza e il parto quando puo' verificarsi lo stiramento delle fibre nervose del collo dell'utero e della parete vaginale a seguito del passaggio del bambino nel canale del parto. La riabilitazione, nello specifico la ginnastica perineale, eseguita sia nell'immediato post parto, sia in menopausa per le donne sintomatiche, puo' consentire di conservare il giusto tono dei muscoli perineali e mantenerne la funzionalita'. Raccomandiamo inoltre alle donne di non esporsi, nelle attivita' quotidiane, a forti aumenti della pressione addominale.
10) La somministrazione di progesterone in gravidanza puo' ridurre il rischio di parto pretermine. VERO - Ogni anno nel mondo nascono prematuri oltre 15 milioni di bambini, di questi, quasi un milione muore a seguito di questo evento che e' anche causa di morbilita' infantile e adulta, per le possibili complicanze neuro-psico-motorie. La somministrazione di progesterone alle donne che portano avanti una gravidanza singola e che abbiano gia' avuto un parto prematuro puo' ridurre il rischio di parto pretermine prima delle 34 settimane, di mortalita', perinatale, di peso alla nascita inferiore ai due chilogrammi e mezzo, di ricorso alla terapia intensiva neonatale. Per contro, il progesterone somministrato nelle gravidanze gemellari non riduce il rischio di parto pretermine.
(Wel/ Dire)