(DIRE) Roma, 23 nov. - Lo Snami chiede a gran voce che l'attivita' del 118 Emergenza-Urgenza sia considerato un lavoro usurante e invia richiesta formale in tale senso perche' i Medici possano godere degli stessi diritti e pari trattamenti giuridici e normativi degli altri lavoratori affini, ai quali e' stato riconosciuto beneficio delle disposizioni contenute nel dlgs 67/2011.
"I Colleghi del 118- dice Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami- sono soggetti a rischio per il forte stress psicofisico e a contrarre altre patologie per il particolare impegno professionale e la specifica tipologia del servizio che si svolge prevalentemente su mezzi mobili, all'aperto, in qualsiasi condizione climatica, ambientale ed ad alta intensita' lavorativa". "La tutela della vecchiaia- continua Nino Grillo, medico del 118 di Snami Sicilia e dirigente sindacale nazionale- e' uno dei concetti fondativi del sistema previdenziale, e la definizione di 'vecchiaia anagrafica' molto spesso non corrisponde a 'vecchiaia biologica'. I soggetti aventi pari eta' e pari contribuzione, dovrebbero avere, dal punto di vista previdenziale, un identico e sostanziale trattamento giuridico e normativo".
"Ne consegue- aggiunge Vito D'Angelo, responsabile nazionale Snami 118 Emergenza Urgenza- che riconoscere il lavoro notturno come 'usurante' e' corretto ed opportuno in quanto esistono lavori che creano nel tempo differenziali in riferimento all'aspettativa di vita e alla capacita' lavorativa di cui il sistema previdenziale deve farsi carico, garantendo a tutti il diritto a una condizione di quiescenza in uno stato di salute soddisfacente ed una sicurezza economica equa". "Per tutto cio'- conlude Angelo Testa- il sindacato Snami chiede un adeguato intervento normativo in cui il Governo si dovra' fare carico di compensare il mancato versamento dei contributi per la parte ritenuta usurante nei confronti dei medici interessati".
(Wel/Dire)