(DIRE) Roma, 21 nov. - Dermatiti atopiche ed eczemi rappresentano il 19% delle patologie dermatologiche in medicina generale e il 30% delle patologie che giungono all'osservazione del dermatologo territoriale. Sono i dati diffusi al 56mo Congresso Adoi a Roma: "il contatto con allergeni ed irritanti ha aumentato l'incidenza di dermatiti ed eczemi- spiega il Professor Antonio Cristaudo, uno dei Presidenti del Congresso- si tratta di patologie fortemente invalidanti che incidono anche sulla sfera emozionale e relazionale dei pazienti. Ritardi nella diagnosi e la mancata afferenza a centri specialistici qualificati inoltre sono fattori che rischiano di cronicizzare la malattia, aumentare il rischio di effetti collaterali e accrescere i costi di gestione. Le dermatiti da contatto ad esempio vedono nell'ambiente circostante una minaccia costante. Con una prevalenza stimata tra l'1 e il 6% destinata ad aumentare a causa della continua immissione nell'ambiente e sul mercato di nuove molecole non sempre testate a livello cutaneo. Come il nichel che e' responsabile di dermatiti allergiche da contatto in circa 1-3% degli uomini e sino al 15%, nelle donne, provocate principalmente dal contatto con oggetti di bigiotteria. Fra le dermatiti da contatto un ruolo importante spetta alle forme 'professionali' che in Italia rappresenta il 29% delle patologie professionali denunciate nel settore dell'industria e dei servizi. Recenti analisi condotte dall'UE attestano che l'eczema professionale ha un costo stimato di circa 600 milioni di euro l'anno a causa dei circa 3 milioni di giorni di lavoro persi".
Continua Cristaudo: "Le dermatiti atopiche, prevalente in eta' infantile. Una malattia dal profilo socio-economico spiccato in quanto si presenta maggiormente nei paesi industrializzati e nelle citta', nei soggetti 'emigrati' verso zone e paesi a concentrazione industriale e nelle classi sociali piu' agiate. Ha un impatto notevole sulla qualita' della vita, in particolare quando e' presente in eta' adulta e nella forma moderata/grave: il prurito persistente, l'insonnia, e il decorso cronico-recidivante vengono riferiti come un lungo calvario.
Interrogati in piu' ricerche (iv) i pazienti hanno riferito prurito nell'86% dei casi vissuto ogni giorno, il 77% insieme a dolore mentre nel 61% dei soggetti e' stato riferito come insopportabile. L'alterazione della vita quotidiana e' testimoniata dal 90% dei pazienti che riferisce di rinunciare ad attivita' quotidiane, il 43% che manifesta disagio e preoccupazione all'idea di mostrarsi in pubblico e il 56% che si dichiara in estremo imbarazzo in presenza di sconosciuti. Dati che rendono necessari l'utilizzo, in queste forme moderato-gravi, l'utilizzo di farmaci piu' efficaci, gia' presenti in altri paesi".
Come sottolinea la Professoressa Ornella De Pita', Co-Presidente del 56mo Congresso Adoi: "alle dermatiti possiamo aggiungere l'orticaria, logorante e troppo spesso sottovalutata. Ne e' un esempio l'orticaria cronica spontanea (Csu), un forma insidiosa le cui cause sono sconosciute nel 45-50 % dei casi e che colpisce l'1% delle persone nel mondo. Una forma di orticaria imprevedibile e debilitante, caratterizzata da prurito cronico e pomfi. Presenta una insorgenza spontanea ed una durata di oltre sei settimane. Puo' essere associata a gonfiore degli strati piu' profondi della pelle: in questo caso si parla di angioedema. Una forma piu' grave e' quella autoimmune che presenta autoanticorpi contro il recettore ad alta affinita' per le IgE e si manifesta in modo piu' aggressivo e necessita di terapie piu' complesse. Si manifesta con sintomi imprevedibili, anche a causa del coinvolgimento del sistema immunitario con fattori aggravanti quali stress, stanchezza e presenza di infezioni".
(Wel/Dire)