(DIRE) Roma, 16 nov. - Riparto per la medicina penitenziaria, si cambia. Si tratta di 167.800.000 previsti dalla legge 244/2007, ridotti di 2.375.977 come previsto dalla legge di stabilita' 2014 attraverso l'eliminazione della quota del Friuli Venezia Giulia e la successiva riduzione proporzionale degli importi che spettano spettanti alle restanti Regioni.
Il vecchio criterio prevedeva l'assegnazione dei fondi in base a una quota indistinta (calcolata per ii 65% in proporzione al numero di detenuti adulti presenti negli istituti penitenziari e al numero di minori in carico ai servizi della Giustizia Minorile, per il 30% in proporzione al numero degli ingressi dalla liberta' dei detenuti adulti e dei minori, e per ii 5% in proporzione alla presenza di istituti penitenziari con capienza regolamentare inferiore ai 200 posti attivi),di una quota riferita alla presenza degli ospedali psichiatrici giudiziari e di una quota riferita alla presenza dei Centri clinici.
Il nuovo criterio - su cui c'e' stata l'intesa Stato-Regioni - prevede sempre a una quota indistinta, ma articolata su due sole percentuali. Il 65% sara' assegnato sulla base dell'incidenza percentuale complessiva del numero di detenuti adulti presenti negli istituti penitenziari a fine 2016 e del numero di minori in carico ai servizi della Giustizia Minorile alla stessa data, attribuendo un peso pari a 1 nel caso di inserimento di minori in Istituti Penali Minorili, Centri di Prima Accoglienza c Comunita' ministeriali, e un peso pari a 1/10 nel caso di inserimento di minori in Comunita' private.
Il 35% e' assegnato invece in base dell' incidenza percentuale complessiva del numero di ingressi dalla liberta' dei detenuti adulti al fine 2016 e del numero degli ingressi dalla liberta' dei minori sempre alla stessa data, attribuendo un peso pari a 1 in caso di inserimento in Istituti Penali Minorili, in Cpa (Centri di Prima Accoglienza) e Comunita' ministeriali, e un peso pari a 1/10 se inseriti in Comunita' private.
(Wel/ Dire)