(DIRE) Roma, 16 nov. - Nel 2015 oltre 13 milioni di italiani (un milione in piu' rispetto al 2014) hanno limitato il numero di visite mediche o gli esami di accertamento per motivazioni di tipo economico. Sono in questa condizione 20 famiglie non povere e 42 povere su 100. Secondo l'Osservatorio sui Medicinali (OsMed) di Aifa, inoltre, le spese farmaceutiche totalmente a carico delle famiglie sono ammontate nel 2016 a 8 miliardi e 165 milioni di euro, cioe' il 37,1% della spesa totale (22 miliardi 58 milioni di euro). Questo significa che il Servizio sanitario nazionale, nonostante assolva in buona parte alla sua funzione universalistica, copre solamente il 62,9% di tale spesa. È quanto emerge dal 'Rapporto 2017 - Donare per curare: poverta' sanitaria e donazione farmaci', promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e presentato oggi a Roma.
I POVERI SPENDONO 29 CENTESIMI AL GIORNO PER CURARSI - In Italia, nel 2015, le persone indigenti hanno potuto spendere per curarsi 29 centesimi al giorno, cioe' 106 euro all'anno (14 euro in meno rispetto all'anno precedente), contro i 695 euro (+13 euro) del resto della popolazione. Contestualmente, le famiglie povere hanno potuto spendere solo il 2,4% del proprio budget in salute (22,18 euro su 905.84 euro mensili), contro il 4,5% (111,92 euro su 2.498,58 euro mensili) delle famiglie non povere.
(Wel/Dire)