(DIRE) Roma, 9 nov. - L'applicazione delle misure previste nel Piano nazionale Anticorruzione (Pna) dedicate al settore sanitario al vaglio della task force, composta da ispettori di Anac, ministero della Salute, Agenas e Carabinieri dei Nas, che da ieri ha avviato i primi controlli sul campo, previsti dal protocollo di intesa siglato il 26 aprile 2016. Sotto la lente di ingrandimento del team ispettivo le aree a piu' elevato rischio di eventi corruttivi, da quelle generali come i contratti pubblici, gli incarichi e le nomine, a quelle piu' specifiche, quali i rapporti con i soggetti privati, l'attivita' libero-professionale e le liste di attesa.
"C'eravamo dati circa un anno di tempo per dare al sistema sanitario la possibilita' di fare proprie queste misure- ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin- e abbiamo mantenuto l'impegno. Per il Pna Sanita' inizia la fase 2, quella del monitoraggio e del controllo, necessaria affinche' i protocolli anticorruzione trovino uguale applicazione in tutte le aziende sanitarie. Un lavoro di squadra diretto ad isolare virus corruttivi prima ancora che possano provocare lesioni che indeboliscono il diritto alla salute dei cittadini".
Ha aggiunto Raffaele Cantone, presidente dell'Autorita' nazionale Anticorruzione: "Con i controlli congiunti sara' possibile verificare l'effettivo rispetto delle misure di prevenzione della corruzione all'interno delle Asl. La presenza di personale tecnico qualificato permettera' di capire se le linee guida elaborate dall'Anac sono state messe in pratica e se hanno prodotto cambiamenti concreti".
Secondo Luca Coletto, presidente Agenas, le Regioni sono "fortemente impegnate in processi di miglioramento delle performance cliniche, economiche e amministrativo-gestionali. Lo sforzo ulteriore deve essere quello di prendere sempre piu' consapevolezza, anche con il supporto di Agenas, che l'adozione e il rispetto di misure dirette a promuovere integrita' e trasparenza, e' una tappa immancabile del percorso virtuoso che i sistemi sanitari regionali hanno intrapreso".
Ha concluso infine il direttore generale di Agenas, Francesco Bevere: "Il monitoraggio sul campo e' necessario per comprendere se l'adeguamento da parte delle aziende sanitarie alle raccomandazioni in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione e' stato sostanziale o di facciata; se e come si e' proceduto alla mappatura dei rischi, prima diga contro inefficienze e criticita' gestionali. L'attivita' di verifica e', inoltre, una risposta dovuta del Ssn alle segnalazioni dei cittadini che con fiducia hanno indicato disfunzioni e opacita'".
(Wel/ Dire)