(DIRE) Roma, 6 nov. - La genomica entra nel Ssn. E lo fa in applicazione del decreto del ministro della Salute del 25 gennaio 2016 su 'Adozione del documento di indirizzo per l'attuazione delle linee di supporto centrali al Piano nazionale della prevenzione 2014-2018', che l'ha indicata tra le azioni prioritarie nel settore della prevenzione e della medicina predittiva.
Il decreto ha previsto un'azione di 'Pianificazione nel campo della genomica' (Azione A.1.7) che: - tiene in conto quanto definito dalla citata Intesa del 13 marzo 2013 al fine di incorporare la Public Health Genomics nel sistema sanitario costruendo una capacita' di sistema e impostando una governance adeguata; - identifica la necessita' di ulteriori necessari interventi di 'potenziamento della capacita' di governo' e segnatamente: rendere normativamente agevole il data-sharing, comprensivamente della normazione per la privacy e regolamentare l'acquisto on-line dei test genetici (in collaborazione con gli altri Paesi europei); - definisce di dovere affiancare alla linea strategica di cui alla citata Intesa del 13 marzo 2013, una linea strategica per l'innovazione del sistema stesso, mediante un atto di pianificazione che integri: la genesi della nuova conoscenza (in particolare mediante l'Interrogazione del Big Data); la fruibilita' della conoscenza (nei suoi aspetti teorici e pratici); la definizione del processo sanitario' (sequenza degli atti tecnico-professionali evidence¡ based per raggiungere l'obiettivo di salute) per l'adeguamento dell'organizzazione; l'erogazione del servizio; la valutazione; la ricerca e l'utilizzo di tecnologie innovative (anche mediante accordi pubblico-privato ed iniziative di start-up; - porti alla definizione di un 'documento di pianificazione'.
In questo quadro, la Stato-Regioni ha espresso l'intesa sul 'Piano per l'innovazione del sistema sanitario basata sulle scienze omiche', quelle, appunto, che riguardano la genomica, fissando tuttavia alcuni paletti.
Tra questi il piano ribadisce l'importanza "capitale" di mantenere la prospettiva della sanita' pubblica come garanzia di efficacia, efficienza ed equita' nei processi di innovazione generati dal piano stesso nel Ssn e, considerata la incisivita' e l'ampiezza della 'rivoluzione omica', sottolinea la necessita' di un accurato monitoraggio del processo di implementazione del Piano anche per verificarne tempestivamente l'impatto. "È inoltre necessario - si legge - un accurato monitoraggio delle performance dei servizi relativamente agli obiettivi del presente Piano mediante un adeguamento dei sistemi informativi e di quelli degli adempimenti previsti dai Lea".
Il Piano afferma ancora che poiche' e' costitutiva della pianificazione che prevede l'integrazione del Ssn con altri ambiti di sviluppo del sistema paese, e' fondamentale pervenire alla massima armonizzazione con le policy nei settori dello sviluppo digitale, della ricerca di base e della innovazione di sistema e, considerato che il Piano ha la potenzialita' di impattare, sia positivamente che negativamente, sulla sostenibilita' del Ssn, e' necessaria un accurato monitoraggio sui costi derivanti dalla sua implementazione tramite l'utilizzo routinario di strumenti di verifica, dell'HTA ( incluse, se necessario, 'modellizzazioni') per poter intervenire tempestivamente laddove questo fosse opportuno.
Ma resta comunque fondamentale, sottolinea, promuovere la dimensione della ricerca 'omica' non solo nella ricerca di base ma anche nella sanita' pubblica nei relativi programmi e piano, sia in Italia che nell'Ue.
Il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie contribuira' alla realizzazione del Piano per l'innovazione del sistema sanitario basata sulle scienze omiche prevedendo specifiche aree di intervento all'interno dei programmi annuali di attivita', a sostegno delle attivita' di sviluppo previste e l'Istituto superiore di Sanita' concorrera' nell'ambito dei suoi finanziamenti ordinari alle attivita' previste riconducibili al suo ruolo istituzionale.
LA FINALITÀ I progressi nell'ambito della genomica, si spiega nel Piano, hanno implicazioni evidenti e cruciali per la salute pubblica.
Queste conoscenze permettono infatti di riconoscere piu' facilmente le basi genetiche delle malattie ereditarie e offrono l'opportunita' di differenziare, all'interno delle popolazioni, individui e gruppi maggiormente suscettibili di sviluppare determinate condizioni, e questo con modalita' nuove rispetto a quelle tradizionalmente usate dai professionisti di sanita' pubblica.
Nonostante la genomica abbia visto uno sviluppo notevole nell'ultimo decennio, e un progresso ancora piu' rapido sia atteso nel prossimo futuro, fino a oggi il suo impatto sulle politiche sanitarie e' stato limitato.
Il Piano nasce quindi dall'esigenza di integrare la sempre maggiore disponibilita' di strumenti sofisticati nel settore delle scienze genomiche con le pratiche correnti di sanita' pubblica. La finalita' e' delineare le modalita' con cui l'innovazione nel settore della genomica si debba innestare nel Ssn negli ambiti della prevenzione, diagnosi e cura in un'ottica di efficacia (evidence-based) e di sostenibilita' (cost-effectiveness) del Ssn per il miglioramento della salute dell'individuo e della popolazione.
Il Piano si inserisce in una strutturazione di 'governance' e 'capacita' di sistema' che da un lato si basa su e valorizza iniziative gia' in corso (es. progetti supportati dal ministero della Salute e altri Enti finanziatori), e dall'altro necessita di una pianificazione adeguata a livello nazionale (interventi legislativi).
LO SCENARIO I sistemi sanitari di tutto il mondo stanno affrontando una fase cruciale e delicata, spiega ancora il Piano, caratterizzata da un'elevata pressione finanziaria che rischia di minare la sostenibilita' dei sistemi.
Per affrontare la sfida di questo scenario in evoluzione, i sistemi sanitari dovranno gestire tre nodi cruciali: ridare centralita' al cittadino nel contesto del sistema; dare maggiore enfasi alle attivita' di prevenzione; riorganizzare radicalmente il servizio spostando le cure dall'ospedale al territorio.
Tuttavia, nei report piu' recenti ne' la genomica ne' le scienze della vita sono state considerate e discusse come settori importanti per lo scioglimento di questi nodi. Il Piano suggerisce quindi che questi punti critici vengano affrontati anche con l'ausilio delle conoscenze e dei principi della genomica, in virtu' di una consapevolezza che negli ultimi anni sta maturando sempre di piu' su queste tematiche tra i professionisti di sanita' pubblica. Nello specifico, la genomica ed altre innovazioni scientifiche possono inserirsi in un trend sociale gia' in atto, cioe' la sempre maggiore centralita' dell'individuo, per rendere la salute pubblica e l'assistenza sanitaria piu' efficaci ed efficienti.
LE SFIDE Per farlo sara' essenziale affrontare alcune sfide, man mano che i progressi nel campo della genomica aprono nuove opportunita' per il miglioramento della salute attraverso l'uso di applicazioni genomiche e strumenti per la valutazione della storia di salute delle famiglie.
Sono quindi necessari dati nazionali validi ed affidabili per stabilire le misure di riferimento e per monitorare i progressi. Le classiche fonti di dati amministrativi dei sistemi sanitari probabilmente non sono ancora adeguate a questo scopo. Lo sviluppo di un programma sulla stregua di Healthy People potrebbe pertanto essere ostacolato dalla limitata disponibilita' sia di raccomandazioni basate sull'evidenza sia di dati nazionali per monitorare i progressi.
Da un lato il Piano vuole acquisire all'interno del Ssn le innovazioni culturali, scientifiche, tecnologiche ed erogative gia' in qualche modo acquisite dalla ricerca nelle scienze omiche. Dall'altro vuole promuovere le necessarie innovazioni congeniali alle caratteristiche di questo campo (per esempio tecnologie per rendere fruibili ai 'medici di prossimita'' il corpus delle evidenze scientifiche effettivamente utilizzabili nel rapporto.
(Wel/Dire)