(DIRE) Roma, 20 mar. - Si apre il 17 e il 18 marzo a Riva del Garda il congresso interregionale Trentino Alto-Adige, Emilia Romagna e Veneto della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip) per fare il punto tra esperti sullo stato dell'arte delle malattie allergiche nel nostro Paese. "Si stima- dichiara Giovanni Cavagni, coordinatore Regionale Siaip dell'Emilia Romagna- che in Italia gli allergici siano circa il 30% della popolazione, dai lattanti ai ragazzi. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una tendenza di continuo incremento delle allergie. In particolare, nei centri urbani alcune forme di allergia, come l'asma, la rinite e la dermatite atopica, sono raddoppiate o addirittura triplicate. Si stima che entro il 2020 un bambino su due soffrirà di rinite allergica".
In crescita soprattutto le allergie respiratorie seguite da quelle alimentari. "I bambini con reazioni a latte, uova, nocciole e altri alimenti sono raddoppiati- aggiunge Giovanni Cavagni- Il riscaldamento globale, inoltre, aumenta la liberazione dei pollini allergizzanti e allunga la stagione degli starnuti. Negli ultimi anni basta il primo sole per veder impollinare il nocciolo, la parietaria e le graminacee, a volte già all'inizio di marzo".
In Italia, il 10% dei bambini al di sotto dei 14 anni soffre di asma bronchiale che nell'80% dei casi è associata ad allergie, il 18-20% soffre di rinite allergica, mentre il 10% può presentare dermatite atopica. In Italia settentrionale l'allergia più frequente è quella al polline di graminacee, che colpisce oltre il 60% dei bambini allergici in età scolare e si manifesta con rinite, congiuntivite ed asma bronchiale soprattutto tra marzo e giugno. Questi dati segnalano che le malattie allergiche costituiscono una vera e propria malattia sociale. Le cause sono strettamente legate agli stili di vita.
"Il nostro modo di vivere è molto cambiato- dichiara Ermanno Baldo, direttore della UO di Pediatria di Rovereto- al punto che le allergie vengono oggi considerate il prezzo del progresso e del miglioramento della qualità di vita degli ultimi decenni. Infatti è stato documentato come i bambini cresciuti in campagna abbiano una probabilità di sviluppare allergie molto inferiore rispetto ai bimbi di città. Questo dato sembra in rapporto con la precoce esposizione dei bambini che vivono in campagna a un gran numero di batteri e infezioni. Il loro sistema immunitario, impegnato contro i germi ambientali, sarebbe meno indirizzato a sviluppare reazioni allergiche contro sostanze di per sé innocue, come invece accade nell'allergico".
"Grande importanza sociale hanno le nuove strategie messe in campo per la loro prevenzione che verranno presentate nel corso del convegno- dichiara Diego Peroni membro del Cd nazionale Siaip- La novità assoluta sta nel perfezionamento della diagnostica allergologica, che alla tradizionale diagnostica cutanea con prick test può affiancare ora la sofisticata indagine molecolare delle immunoglobuline. Questa consente di individuare rapidamente difficili allergie crociate e individuare il singolo allergene in causa rendendo sempre più specifica la terapia con vaccini antiallergici. Anche la misurazione dei gas esalati con il respiro, come l'ossido nítrico è un nuovo metodo, relativamente facile e non invasivo che rende possibile il controllo dell'efficacia delle cure nel bambino che soffre di allergia respiratoria".
"Corsi pratici su questi argomenti di immuno-allergologia sempre in divenire, saranno il filo conduttore del 'sapere di più per curare meglio' e- sottolinea Cavagni- coinvolgeranno pediatri di famiglia e specialisti, universitari e ospedalieri". I lavori si chiuderanno sabato 18 marzo con 2 tavole rotonde che affronteranno argomenti particolarmente importanti ed attuali. La prima proporrà e discuterà strategie vaccinali sempre più efficaci per non abbassare la guardia dando per scontati traguardi che ci sembravano stabilmente raggiunti. La seconda proporrà un approccio pratico alla gestione del bambino allergico, che richiede anche di essere modulata con la realtà e gli interlocutori del proprio territorio.
(Wel/ Dire)