(DIRE) Roma, 17 mar. - Dalla Fnomceo alla Fimmg, passando per società scientifiche come Simit e Siti: tutti al fianco del ministro della Salute per incrementare la cultura della prevenzione e fare risalire la copertura vaccinale in Italia dopo l'allarme lanciato sul boom dei casi di morbillo.
FNOMCEO: PREOCCUPATI, CI ASPETTIAMO UN CASO DI POLIOMIELITE O DI DIFTERITE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO - "Come medici prima ancora che come Ordine siamo seriamente preoccupati: ci aspettiamo un caso di poliomielite o di difterite da un momento all'altro". Così il Comitato Centrale della Fnomceo, riunito oggi a Roma, ha commentato i dati diffusi ieri dal Ministero della Salute sulla recrudescenza del morbillo in Italia, secondo i quali nei primi mesi del 2017 sono stati segnalati più di 700 casi, quasi quanti quelli, 844, registrati in tutto il 2016. "Impossibile non correlare questo aumento abnorme con il calo delle coperture vaccinali, in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano, contro le evidenze scientifiche consolidate, di vaccinare i loro figli, mettendo a rischio non solo quei bambini, ma i loro compagni di asilo, di scuola, di giochi, i parenti anche adulti e tutta la popolazione".
"Anche noi medici dobbiamo farci un serio esame di coscienza: ogni volta che, senza una valida controindicazione, sconsigliamo la vaccinazione, anche solo non dando noi per primi l'esempio, e ancor più quando sistematicamente svalutiamo questa pratica, giocando sulle paure e sulle emozioni che sono naturali per qualsiasi genitore, commettiamo infrazione deontologica. E non perché lo abbiamo affermato noi come Fnomceo, con il Documento approvato a luglio dal Consiglio Nazionale. Commettiamo infrazione perché andiamo contro le evidenze scientifiche, abiuriamo alla nostra professione e alla nostra coscienza, mettendo a rischio migliaia di vite".
"Ci rivolgiamo quindi a tutti i genitori, a tutti i cittadini: è con loro che vogliamo e dobbiamo ricostruire un'alleanza a tutela della salute di tutti. Noi siamo a disposizione: singolarmente, per un consiglio, prima ancora che per la prestazione sanitaria; come istituzione, per gestire correttamente il sovraccarico di informazioni fuorvianti, distorte, illusorie o in mala fede".
REZZA: NON È UNA MALATTIA BANALE, RISCHIO ENCEFALITE - I casi di morbillo in Italia sono cresciuti di oltre il 230%, Giovanni Rezza, direttore Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, quanto incide sull'incremento il calo di copertura vaccinale? 'Il morbillo ogni due/tre anni fa registrare un'ondata epidemica. In parte, questa crescita dipende dal suo andamento, ma in Italia la copertura vaccinale si aggira intorno all'85%, ben lontana dalla soglia fissata al 95%. Il morbillo è estremamente contagioso e senza raggiungere quella soglia non è possibile tenerlo sotto controllo'. Molti genitori, però, hanno paura del vaccino. 'L'associazione tra vaccino e autismo è una favola. È stata smentita più volte e il medico che l'ha sostenuta è stato radiato. Il vaccino è sicuro, può avere effetti collaterali, ma il più delle volte sono banali, come ad esempio una febbricola che poi passa. Nulla in confronto a ciò che il morbillo può provocare'. Quali sono i rischi? 'Il morbillo non è una malattia banale, come potrebbe sembrare. Il rischio di una encefalite post-vaccinale è uno su un milione, che passa a uno su mille in caso di morbillo. Vaccinare un bambino significa, dunque, ridurre mille volte la possibilità di questa complicazione. E quando si cresce, il rischio di complicanze aumenta'. Se è fondamentale, perché alcuni operatori sanitari non sono vaccinati? 'C'è una scarsa cultura del vaccino, di fatto, anche tra medici e infermieri. Ciò fa sì che alcuni tendano a non vaccinarsi, ma dovrebbero farlo pure per non mettere a rischio di trasmissione i pazienti' (intervista tratta da Il Messaggero).
FIMMG: ITALIA RISCHIA DI ESSERE CONSIDERATA UNTORE D'EUROPA - "I dati diffusi dal ministero della Salure sull'incremento di casi di morbillo sono allarmanti. La situazione non può essere sottovalutata. Bisogna agire al più presto. Molti Paesi si sono dichiarati 'morbillo free' non vorrei che l'Italia, in un futuro non troppo lontano, possa essere additata come 'untore' d'Europa per malattie scomparse altrove grazie ai vaccini. Si corre così il rischio che vengano alzati dei muri contro gli italiani non vaccinati. Per questo motivo bisogna continuare combattere con forza contro i falsi miti e le informazioni sbagliate che alimentano le paure nei confronti delle vaccinazioni'. Così il segretario nazionale della Fimmg, Silvestro Scotti, commentando i dati diffusi sull'incremento dei casi di morbillo in Italia.
SIMIT: INCREMENTO MORBILLO ALLARMANTE, PRONTI A FAVORIRE VACCINI - In questi ultimi giorni la rete italiana di malattie infettive sta registrando un incremento di pazienti giovani adulti (età 15-35 anni) che si ricovera in ospedale con un morbillo in fase acuta. Nel mese di gennaio di quest'anno i casi di morbillo segnalati sono stati tre volte più numerosi rispetto al gennaio 2016. E questo nonostante esista una vaccinazione estremamente efficace in grado di prevenire la comparsa della malattia. "Per l'esattezza, il Ministero della Salute ha rilevato ben 238 casi soltanto nel mese di gennaio 2017, contro i 77 osservati nello stesso mese dello scorso anno. La maggior parte dei casi si è verificata in Piemonte, Lombardia, Lazio e Toscana. È il dato più alto osservato in gennaio dal 2013, l'anno in cui il morbillo ha iniziato a ridare segno di sé nel Paese", dichiara il Prof. Massimo Galli, Vicepresidente Simit, Professore Ordinario di Malattie Infettive all'Università di Milano. Nel 2016, infatti, erano stati denunciati 844 casi di morbillo, spesso in adulti e con forme gravi per alcune delle quali si è reso necessario un ricovero ospedaliero. "Solo in gennaio, quindi, abbiamo già avuto più di un quarto dei casi visti durante tutto l'anno scorso', continua il prof. Galli. Il fatto che molte persone abbiano dovuto ricorrere al ricovero testimonia che "il decorso può essere particolarmente grave, tanto che in alcuni casi è stato necessario ricorrere alla terapia intensiva- afferma il Prof.
Massimo Andreoni, Past President Simit e Professore Ordinario di Malattie Infettive all'Università Tor Vergata di Roma- Ogni anno il morbillo determina la morte di diverse decine di migliaia di persone nel mondo; questa crescente diffusione in Italia non può essere sottovalutata".
"Le 'falle' nella sicurezza aperte dall'insufficienza del numero di vaccinazioni praticate non sono imputabili solo al Sud del mondo. Ad esempio, può essere citata l'epidemia di morbillo attualmente in corso in Romania, che ha prodotto circa 3mila casi da settembre 2016 allo scorso febbraio- dichiara il Prof. Galli- La Romania ha una copertura vaccinale per il morbillo comparabile alla nostra, inferiore al 90%. In un mondo globalizzato è evidente che la diffusione sia molto facile". Gli specialisti sono infatti convinti che la causa principale del riemergere del morbillo sia da individuarsi nel minore ricorso ai vaccini da parte della popolazione. "In Italia nel 2015 hanno ricevuto entro i 24 mesi di vita almeno una dose di vaccino per il morbillo solo l'85,3% dei bambini, un numero di vaccinati molto lontano quindi dal 95% necessario per proteggere la popolazione tutta dalla circolazione del virus. Al di sotto di questa soglia, infatti, si possono creare facilmente questi focolai epidemici proprio come si sta verificando in questa fase, il che ha spinto il Ministero della Salute a ravvisare con preoccupazione questa disaffezione nei confronti alla vaccinazione antimorbillosa", spiega il prof. Andreoni.
"La Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e gli Infettivologi italiani tutti sono non da oggi impegnati nell'implementazione della prevenzione. Ora intendiamo favorire il massimo della copertura vaccinale appropriata nei pazienti portatori di malattie croniche che popolano gli ambulatori degli ospedali- afferma ancora il prof. Galli- Alleandoci con i colleghi delle altre specialità mediche, intendiamo inoltre impegnarci attivamente a favorire la diffusione delle informazioni sulla necessità di questi interventi e la costruzione di percorsi di attuazione di quanto previsto dal Piano Vaccinale Nazionale recentemente approvato. Non ci preme quindi solo attivare la rete degli infettivologi, ma anche interagire con tutti i colleghi coinvolti nell'assistenza delle persone che più necessitano di essere protette da infezioni. Stiamo per proporre un'iniziativa attraverso la quale vorremmo riunire le Società scientifiche di area medica per promuovere questi obiettivi. Intendiamo a questo fine chiedere il sostegno e la diretta partecipazione del Ministero della Salute. È necessario un approfondimento delle modalità di applicazione del Piano che tenga conto dei contesti specifici e delle caratteristiche dei diversi gruppi di pazienti e che favorisca la corretta calendarizzazione delle vaccinazioni".
SITI: PREGIUDIZI METTONO A RISCHIO SALUTE - 'Il morbillo e' una malattia non banale che puo' dare alcune temibili complicazioni, ma la nostra ulteriore preoccupazione e' orientata al calo, sotto il 95%, dell'adesione alle vaccinazioni obbligatorie. Dobbiamo scongiurare il fatto che sulla base di pregiudizi antiscientifici, possano riaffiorare malattie temibili come la poliomielite o la difterite assenti da decenni nel nostro Paese'. Cosi' il presidente della Societa' italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanita' Pubblica, Fausto Francia, che esprime preoccupazione in merito ai dati diffusi dal ministero della Salute sul morbillo in Italia.
'Siamo stati purtroppo facili profeti- prosegue- quando abbiamo previsto la possibilita' di un aumento dei casi di morbillo nel nostro Paese a fronte del calo delle vaccinazioni raccomandate. In varie aree del Paese si e' ben al di sotto del 90% di copertura e questo fenomeno- conclude Francia- non assicura piu' la protezione di gregge della popolazione'.
(Wel/ Dire)