(DIRE) Roma, 16 mar. - "L'epatite C riguarda in Italia centinaia di migliaia di persone in stato di infezione avanzata e si calcola più di un milione di infetti ancora non totalmente consapevoli. Ed è proprio per combattere questa vera e propria piaga sociale e sanitaria che ho assunto fin dal mio insediamento come ministro della Salute alcune iniziative con l'aiuto del Parlamento". Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo al question time alla Camera in merito allo stato di trattativa per l'impiego dei nuovi farmaci contro l'epatite C e sui tempi di applicazione del piano di eradicazione della malattia.
"In particolare- ha proseguito Lorenzin- mi riferisco all'istituzione, già con la Legge di Stabilità 2015, di un fondo sperimentale con uno stanziamento finanziario di 500 milioni di euro per gli anni 2015-2016, che ha consentito alle Regioni di acquistare i primi farmaci innovativi che all'epoca erano in una situazione di quasi monopolio, che sono in grado di eradicare l'epatite C, ovvero di fare guarire le persone che sono affette". I risultati positivi di questa sperimentazione, ha aggiunto, sono alla base della previsione "da me fortemente voluta nella Legge di Bilancio 2017 dell'istitutzione a regime di un fondo per l'acquisto dei medicinali innovativi, con una dotazione annua di 500 milioni di euro volta a conseguire l'accesso più ampio possibile a tali farmaci".
Nella stessa ottica si sta muovendo l'Aifa, che da aprile "attiverà i nuovi registri di monitoraggio per i farmaci anti epatite C- ha fatto sapere Lorenzin- sulla base dei nuovi e ben più ampi criteri di accessi previsti dal nuovo piano di eradicazione dell'infezione di Hcv, che allarga la platea dei pazienti. Un piano, questo, la cui attuazione consentirà di trattare efficacemente ogni anno circa 80mila pazienti affetti da epatite C".
Per raggiungere l'obiettivo, secondo Lorenzin è necessario che "il prezzo di rimborso di questi farmaci, posto a carico della finanza pubblica, sia per così dire 'etico', cioè un prezzo che pur traducendosi nella giusta remunerazione per le aziende farmaceutiche produttrici sia sostenibile finanziariamente un Paese che come l'Italia ha oltre un milione di soggetti affetti da questa malattia. Ed è proprio per venire a questo prezzo etico che l'Aifa sta definendo in queste settimane le procedure di rinegoziazione del prezzo di rimborso con le aziende produttrici dei farmaci antivirali. Contrattazioni che, in alcuni casi- ha concluso- sono già state concluse".
(Wel/ Dire)