(DIRE) Roma, 9 mar. - Brunello Pollifrone, presidente della Cao Roma, interviene all'agenzia Dire in merito alla petizione diretta al presidente della Repubblica e al ministero della Salute lanciata da Gilberto Triestino, presidente della commissione Formazione ed Ecm dell'OMCeO Roma, l'Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, e vicepresidente dell'Andi Roma, che mira a sensibilizzare le istituzioni verso la necessità di mettere un freno alla pubblicità 'selvaggia' in ambito sanitario.
Una petizione che si schiera anche contro il ddl Concorrenza in discussione alla Camera. "Il ddl Concorrenza non prevede delle buone notizie per la nostra categoria perchè ufficializza le società, una decisione contro cui abbiamo sempre combattuto- dichiara Pollifrone- Se le società di capitale entrano in modo così massiccio nella nostra professione alla fine diventeremo tutti loro impiegati".
Il primo rischio è la poca professionalità: "Studi dieci anni per diventare dentista e poi arriva un imprenditore qualsiasi e apre uno studio. Nella zona dove abito c'è un venditore di pesce che ha deciso di investire i suoi guadagni in uno studio...".
Per quanto riguarda la pubblicità 'selvaggia', nel 2014 però l'Antitrust ha multato la Fnomceo per i divieti e i paletti contenuti nel Codice deontologico del 2006 e nelle linee guida applicative, che secondo il Garante costituiscono 'illecite restrizioni della concorrenza'. In particolare l'Antitrust si è soffermata sul parametro del 'decoro professionale', che dovrebbe caratterizzare la pubblicità dell'informazione in materia sanitaria, e sul divieto di pubblicità promozionale. "Una sanzione- spiega Pollifrone- che è costata all'Ordine 80mila euro solo di avvocati, e siamo riusciti a bloccarla, ma non perchè era ingiusta, ma solo perchè c'era un vizio di forma. Il Tar aveva dimezzato la sanzione, mentre il Consiglio di Stato ha annullato tutto perchè la multa è stata notificata troppo tardi".
Ecco perchè adesso, invece, questa petizione assume un significato urgente e importante: "Noi siamo bloccati dalla legge Bersani che ha liberalizzato la pubblicità e dall'Antitrust. Sosteniamo l'iniziativa del collega Triestino e stiamo raccogliendo le firme proprio per sensibilizzare il ministero".
Pollifrone racconta alla Dire anche un aneddoto: "Una volta sono venuti da me dei signori che lavoravano per una società, e volevano offrirmi un servizio di pubblicità del mio studio garantendomi nel mondo dei media e dei social un certo numero di giudizi positivi. Quindi non faccio fatica a immaginare che magari qualcuno possa avvalersi proprio di un servizio simile". Ma chi dovrebbe controllare? "Questo controllo lo dovrebbe fare l'Ordine, ma quando lo ha fatto ha ricevuto una multa dall'Antitrust da 832mila euro...", ha concluso sconsolato Pollifrone.
La petizione può essere firmata cliccando su questo
link. (Edr/ Dire)