(DIRE) Roma, 3 mar. - Mai come in questi giorni la bioetica si èmeritata le prime pagine dei giornali, le aperture dei tg, le scalette delletrasmissioni di approfondimento. E in un dibattito non sempre pacato, che si è infiammato a volte di toni forti, la Fnomceo è voluta intervenire invitando alla riflessione, ricordando che, al di là degli opposti schieramenti, delle opinioni, delle convinzioni, c'è sempre una persona, che va accolta e rispettata, secondo i principi del Codice di Deontologia. Così la Fnomceo sul proprio sito.
È ancora accesa in queste ore la discussione sulla morte di dj Fabo, che ha scelto di recarsi in Svizzera per praticare il suicidio assistito. Diverse le reazioni. Quella della Fnomceo è arrivata pervoce del suo vicepresidente Maurizio Scassola, che ha citato, appunto il Codice Deontologico. "I medici non possono favorire nessun atto che possa provocare la morte- ha infatti dichiarato Scassola- Sulla contrarietà all'eutanasia da parte dei camici bianchi non ci sono dubbi. Ma la morte di dj Fabo è una sconfitta per tutti, perché vuol dire che non siamo riusciti a fare abbastanza per aiutare e dare sollievo a lui e ai suoi familiari".
"La nostra reazione alla vicenda- spiega ancora Scassola- è quella di una grande partecipazione al dramma personale e al dolore della famiglia. Per noi rimane inaccettabile, però, qualsiasi atto di accompagnamento attivo alla morte da parte di un medico. Il Codice Deontologico è molto chiaro a proposito".
"Detto ciò- conclude il vicepresidente della Fnomceo- non ci si può girare dall'altra parte difronte ad episodi simili. Quando c'è una scelta del genere- sottolinea infatti Scassola- vuol dire che abbiamo fallito in qualcosa, che non si è riusciti a dare abbastanza in termine di terapie, di accoglienza, di organizzazione. E dobbiamo sempre interrogarci su questo. E' un preciso dovere quello di cercare di migliorare le risposte su come sostenere le persone in condizioni estreme. E le loro famiglie che, non dobbiamo dimenticarlo, soffrono insieme al loro caro. Si tratta di una questione che il Paese deve affrontare con molta determinazione, con più sforzi e risorse. È una questione di civiltà".
Le parole del Vicepresidente sono state riprese da molti quotidiani, tra i quali Avvenire. E Radio Capital, la seguitissima emittente romana, ha voluto intervistarlo. La morte di dj Fabo ha riacceso i riflettori anche sulla proposta di legge sulle Dat, che dovrebbe approdare in Aula alla Camera il 13 marzo, e alla quale la Fnomceo aveva già, il 17 febbraio scorso, dedicato un Consiglio Nazionale, chiedendo, con un comunicato stampa molto ripreso, un "connubio tra Legge e Deontologia". Sempre su questa delicata materia uscirà, mercoledì 8 marzo, un'approfondita intervista a Maurizio Scassola, vicepresidente della Fnomceo e rappresentante della Federazione nelle audizioni parlamentari sul tema. Ad ospitarla, OFCS Report, la nuova rivista on line interamente dedicata alla sicurezza, in tutte le sue sfaccettature, che al Testamento Biologico dedica attualmente gran parte della sezione Salute. Dalla fine della vita al suo inizio: ha fatto molto discutere la procedura utilizzata per reclutare medici ginecologi da destinare al Day Hospital e Day Surgery per le interruzioni volontarie di gravidanza all'ospedale San Camillo di Roma. E mentre il dibattito tra gli opposti schieramenti ancora una volta infuriava, il presidente Chersevani è intervenuto invitando tutti a una riflessione più approfondita, che rispetti il diritto dei medici all'obiezione di coscienza e quello delle donne ad essere assistite, oltre che la dignità dei colleghi assunti.
Ma non sono stati solo l'articolo 17 (atti finalizzati a provocare la morte) e l'articolo 22 (rifiuto di prestazione professionale) del Codice Deontologico ad essere più volte citati in questi giorni. La scorsa settimana si è conclusa, venerdì, con la notizia delle indagini, in diversi ospedali d'Italia, riguardanti medici accusati di assenteismo. E qui ad essere infranto è l'articolo 20, dedicato alla relazione di cura, laddove sancisce che "il medico, nella relazione, persegue l'alleanza di cura fondata sulla reciproca fiducia e sul mutuo rispetto dei valori" e qualifica il tempo dedicato alla comunicazione quale tempo di cura.
E proprio di tradimento della Relazione terapeutica e di furto del tempo di cura ha parlato, senza mezzi termini, Chersevani, nelle numerose interviste e nella nota diffusa, e ripresa da agenzie e quotidiani. Lo ha ripetuto Maurizio Scassola, in collegamento dagli studi Rai di Venezia con la trasmissione Mi manda Raitre, per la puntata dedicata all'argomento. "I medici sono scandalizzati, arrabbiati, increduli e molto determinati rispetto a questa vicenda- ha affermato Scassola- Non abbiamo nessuna intenzione di mediare. Gli Ordini Professionali sono assolutamente attivi e attenti e recepiranno le indicazioni che avranno dalle Procure e aziende sanitarie per attivare i procedimenti disciplinari. Su questo non c'è nessuno sconto".
"I medici- ha continuato Scassola- sono dei cittadini, con competenze ma per questo hanno ancora più responsabilità e doveri. Credo che ci saranno elementi importanti per aprire un discorso disciplinare molto duro". Con quali esiti? "È previsto un iter con diversi gradi di condanna, sino alla radiazione- ha spiegato Scassola- In questo caso ci sono elementi che minano la credibilità della professione medica e il rapporto di fiducia con i cittadini e con le persone più fragili. Gli Ordini applicheranno in maniera dura le sanzioni per la credibilità della nostra professione, delle altre professioni sanitarie e dell'intero Servizio Sanitario".
Ma molte altre ancora sono state le questioni di attualità: dall'approvazione della proposta di Legge sulla Sicurezza delle cure, all'indiscrezione secondo la quale una bozza di Testo Unificato in materia di Enti previdenziali privati proporrebbe trasferire a un'apposita Gestione Speciale le funzioni svolte dall'Onaosi, l'Opera Nazionale per l'Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani. E, su tutte e su altre ancora (l'aderenza terapeutica e il ruolo del medico, i medici che lavorano all'estero, la Formazione e gli esami di abilitazione, la pubblicità sanitaria solo per citarne alcune) la Fnomceo ha fatto e farà ancora sentire,con comunicati, interviste e interventi, la sua voce.
(Wel/ Dire)