(DIRE) Roma, 1 mar. - "Vogliamo rivolgere una particolare attenzione ai primi 1.000 giorni di vita, cioè dal concepimento ai due anni di età, nella convinzione che gli interventi preventivi o curativi, realizzati con tempestività in questa primissima finestra temporale, portino a risultati di salute positivi a breve, medio e lungo termine. Sappiamo, infatti, che l'esposizione a fattori di rischio ambientali, sia dal punto di vista fisico che psicosociale, in questa finestra iniziale della vita, può influire pesantemente sul neurosviluppo della persona, con modifiche anche permanenti che possono coinvolgere l'apparato riproduttivo, il sistema endocrino-metabolico e persino l'architettura cerebrale". Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in audizione presso la Commissione per l'Infanzia e l'Adolescenza della Camera, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla tutela della salute psicofisica dei minori.
"La conoscenza di tali meccanismi epigenetici e dei principali fattori di rischio- ha proseguito Lorenzin- oltre che di quelli protettivi, e dei loro meccanismi d'azione nei primi 1000 giorni, diventa, quindi, una priorità di salute pubblica ed è per questo che ho voluto istituire un tavolo multidisciplinare di esperti che sta lavorando alla produzione di un documento di indirizzo che dovrà focalizzare l'attenzione sui principali fattori di rischio e sulle azioni preventive utili ed efficaci a minimizzare i rischi". In quest'ottica, secondo il ministro, merita "un'attenzione particolare la tutela della salute preconcezionale, cioè del periodo che precede il concepimento e la gravidanza, e che rappresenta un fattore determinante per un normale decorso della gravidanza e per un normale sviluppo fetale; è proprio questo il periodo in cui si può intervenire precocemente contribuendo a migliorare la salute materna e infantile a breve e a lungo termine".
Ha aggiunto ancora il ministro della Salute: "Già prima della gravidanza, infatti, vanno rafforzati i più generali fattori protettivi (stili di vita, alimentazione adeguata compreso il supplemento di folati, eliminazione dell'alcol, del fumo e di tutte le altre sostanze d'abuso, promozione dell'attività fisica, ecc.) ed occorre effettuare l'immunizzazione contro alcune malattie infettive pericolose in gravidanza, come ad esempio la rosolia; bisogna, poi, evitare eventuali esposizioni ambientali, lavorative o domestiche, nocive, per alcune delle quali è già prevista una disciplina (pensate, ad esempio, all'obbligo di astenersi dal lavoro in gravidanza previsto per le donne che svolgono professioni esposte a radiazioni o alla recente indicazione di evitare viaggi in zone a rischio infezione Zika, virus che può portare microcefalia), per l'individuazione di altre, sta proprio lavorando il tavolo di esperti, cui ho fatto riferimento più sopra; vanno, infine, identificati eventuali altri fattori di rischio relativi a specifiche patologie nella storia familiare e personale, ed eseguiti alcuni esami di laboratorio".
Ecco perché nei nuovi Lea, ha spiegato Lorenzin, il cui decreto di aggiornamento (DPCM 12 gennaio 2017) è "prossimo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è stata data un'attenzione particolare al periodo preconcezionale (articolo 24: assistenza sociosanitaria ai minori, alle donne, alle coppie e alle famiglie), e sono state, inoltre, aggiornate le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale per le donne in stato di gravidanza e a tutela della maternità (articolo 59)".
In tema di prevenzione della salute del neonato, quindi, "non si possono non menzionare, per la loro fondamentale importanza, gli screening neonatali- ha sottolineato il ministro- uno degli strumenti più avanzati della pediatria preventiva. Fino ad oggi, lo screening neonatale era obbligatorio per tre sole malattie (l'ipotiroidismo congenito, la fibrosi cistica e la fenilchetonuria), mentre quello allargato o esteso era stato attuato solo in poche regioni italiane- ha concluso- per diagnosticare oltre 40 malattie".
(Wel/ Dire)