(DIRE) Roma, 30 mag. - "Lo Spallanzani ha avuto ed ha un ruolo sociale molto importante, perché le malattie infettive sono ad elevato allarme sociale. E lo ha dimostrato nella gestione di tutte le emergenze, in particolare in quelle dell'epatite e delle tossicodipendenze. Lo Spallanzani accoglie tutti, i diseredati, gli ultimi, gli immigrati, quelli che nessuno vuole, oltre le patologie che hanno bisogno di un lungo ricovero, quelle che non troverebbero spazio né nelle case né nelle società. Ha avuto questa funzione politica perché le malattie infettive, lo ripeto, sono ad impatto sociale importante e noi nel tempo abbiamo fornito a tutti i decisori politici gli strumenti e le competenze che hanno consentito di affrontare le emergenze. Da parte loro, i politici hanno saputo modulare la propria azione fornendo allo Spallanzani l'attenzione che meritava". Così il direttore generale dell'ospedale Spallanzani di Roma, Marta Branca, in occasione della presentazione degli eventi per la celebrazione degli 80 anni della struttura, avvenuta oggi nella Capitale.
"I nostri pazienti sono pazienti particolari- ha proseguito Branca- perché spesso e volentieri vivono un disagio sociale; ad esempio noi abbiamo molti immigrati, persone povere che non hanno neanche qui delle famiglie o delle strutture di riferimento, per cui il nostro personale è addestrato non solo dal punto di vista delle competenze mediche, ma anche dal punto di vista dell'accoglienza e dell'umanità. Da noi arrivano persone che non hanno neanche il pigiama, perché sono povere o vivono un disagio sociale importante, quindi per noi è fondamentale avere personale in grado di far fronte a queste emergenze, a queste esigenze, a queste persone che sono sole e hanno bisogno di tutto. Sono persone che hanno ricoveri lunghi e stanno mesi da noi, con patologie che magari richiedono una terapia lunga. Si crea come una seconda famiglia nei nostri reparti, tanto è vero che poi ritornano e cercano gli stessi infermieri e medici che ormai per loro sono una famiglia".
Parlando poi degli obiettivi raggiunti in passato dallo Spallanzani, ma anche di quelli futuri, il direttore generale ha detto: "Siamo sempre in prima linea per la lotta alle emergenze sanitarie e sociali delle grandi malattie infettive, che cambiano nel corso degli anni, e quindi emergono sempre nuovi patogeni a cui noi dobbiamo far fronte. Noi adesso siamo indubbiamente protesi ancora ad occuparci di Ebola, specialmente nei Paesi in cui è ancora presente, in particolare Sierra Leone, ma siamo pronti alle grandi emergenze che possono capitare. In questa fase ci stiamo occupando in maniera particolare del morbillo e della tubercolosi, per i quali c'è stata una recrudescenza, in particolare nelle Regione Lazio, ma siamo anche tesi a migliore le prospettive di umanizzazione di questo ospedale: abbiamo un grande progetto di barriere architettoniche, sia per le persone portatrici di handicap sia per i non vedenti, e vorremmo creare dei percorsi agevolati e una migliore accoglienza ai luoghi di cura per queste persone. Il nostro impegno è ancora sul piano della ricerca, perché noi ne facciamo una che viene applicata all'assistenza e quindi i nostri ricercatori non fanno ricerca teorica ma trovano delle metodologie che consentono poi la cura delle patologie. Naturalmente continuiamo il nostro impegno su tutti gli altri fronti su cui siamo già eccellenza, come l'Aids, di cui siamo centro di riferimento, e per tutte le altre patologie infettive che man mano si vengono presentando".
In merito agli investimenti di cui avrebbe bisogno l'Istituto, invece, Branca ha sottolineato: "Le strutture di altissima specializzazione come è lo Spallanzani, dove ci sono strumentazioni all'avanguardia e laboratori di ricerca con sistemi diagnostici di altissimo livello, richiedono una manutenzione, un investimento continuo importante. Per noi è molto importante il ruolo del ministero, che certamente ci fornisce dei finanziamenti, e della Regione che in maniera sinergica con il ministero ci supporta per quello che riguarda l'assistenza. Il ministero ci fornisce investimenti più per la parte della ricerca, la Regione più per l'assistenza, ed insieme per noi sono fondamentali perché ci sostengono/ ha infine concluso- e permettono alla Spallanzani di essere la struttura di eccellenza che è".
(Wel/ Dire)