(DIRE) Roma, 25 mag. - Sono trascorsi sette anni da quando la Legge 38, che garantisce ai cittadini il diritto di accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, è stata promulgata. Ma ancora oggi due italiani su tre la ignorano, nonostante sia considerata un modello di eccellenza dalla Commissione Europea. Si registra in particolare una sua applicazione carente e disomogenea, con persistente e scarsa attenzione alla rilevazione e alla cura del dolore cronico. Domenica prossima, intanto, si celebrerà la 'XVI Giornata nazionale del Sollievo', istituita il 24 maggio 2001 con direttiva del presidente del Consiglio dei ministri su proposta del professor Umberto Veronesi, ministro pro tempore della Sanità, al quale la Fondazione Nazionale 'Gigi Ghirotti' suggerì l'idea "per promuovere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale".
La Giornata, promossa dal ministero della Salute, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e dalla Fondazione Ghirotti, è stata presentata oggi a Roma presso il dicastero di via Lungotevere Ripa 1.
Centinaia le manifestazioni previste per questa XVI edizione: incontri pubblici di sensibilizzazione e informazione; affissione di locandine nelle farmacie per iniziativa di Federfarma; visite gratuite in ambulatori di terapia del dolore; stand di associazioni di volontariato nelle piazze, convegni e corsi di formazione per operatori sanitari; spettacoli in ospedali, animati gratuitamente da personaggi dello spettacolo, ma anche da operatori sanitari che suonano o cantano; attribuzione di riconoscimenti a strutture sanitarie che si sono distinte nell'umanizzazione delle cure (come il Premio 'Gerbera d'oro') o l'offerta di una rosa alle persone ricoverate, come domenica prossimaaccadrà al policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma, per iniziativa dei giovani floricultori di Confagricoltura.
Per dare voce a chi soffre, intanto, è stato istituito dalla Fondazione un 'Osservatorio volontario di monitoraggio delle cure palliative e della terapia del dolore', coordinato dall'ex ministro della Sanità, Livia Turco. I primi esiti delle rilevazioni condotte hanno mostrato che la legge è ancora oggi poco nota: il 63% dei cittadini intervistati, infatti, non la conosce. "L'analisi dell'Osservatorio offre però un dato positivo- ha fatto sapere Turco-le persone che hanno avuto modo di essere prese in carico dai centri di terapia del dolore e dagli hospice ne sottolineano la dote di qualità umana e professionale. Insomma, i pazienti sono soddisfatti di come sono stati curati e sono pronti a consigliare questa esperienza a chiunque debba averne bisogno".
La Fondazione, da quarantadue anni a fianco della persona malata di cancro e dei suoi familiari, è intitolata a Gigi Ghirotti, il giornalista de' 'La Stampa' che al culmine della sua brillante carriera si ammalò di linfoma di Hodgkin, un tumore a quel tempo inguaribile, e che "da inviato, suo malgrado, dentro il tunnel della malattia e della ospedalizzazione", come Ghirotti stesso si definì, comunicò la sua esperienza con l'occhio del protagonista in una serie di undici memorabili corrispondenze e in due intense inchieste televisive andate in onda sulla Rai nel 1973 e 1974, anno della sua scomparsa. Per proseguire sulla strada tracciata da Gigi Ghirotti, la Fondazione attualmente concretizza il suo impegno sociale nell'assistenza psicologica ospedaliera, la formazione di volontari che operano in hospice e con un Centro di ascolto che, da oltre 15 anni, offre un servizio gratuito di sostegno e orientamento ai malati oncologici, oltre che ai loro familiari.
LORENZIN: LEGGE SUL DOLORE È DI GRANDISSIMA CIVILTÀ - "Dietro alla terapia del dolore c'è un'azione di grandissima civiltà. Parliamo tanto del fine-vita ed io credo che l'accompagnamento dolce e affettuoso dei sanitari, delle famiglie e anche delle terapie, in alcune fasi della vita sia non solo un dovere ma qualcosa di molto importante. Chi purtroppo ha dovuto affrontare prove del genere sa quanto la terapia del dolore faccia veramente la differenza per i malati e per le loro famiglie". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo oggi a Roma alla presentazione delle iniziative per la 'XVI Giornata del sollievo' promossa dal dicastero insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e dalla Fondazione nazionale Gigi Ghirotti.
"Quella sul dolore- ha proseguito Lorenzin- è una legge di civiltà nel nostro Paese e gli ospedali in questi anni hanno realizzato un grande lavoro, non soltanto nel realizzare i servizi, ma anche nell'organizzare gli hospice con percorsi di accompagnamento a casa, grazie al lavoro straordinario degli operatori". Lorenzin ha poi raccontato della sua recente visita presso l'Hospice San Severino Marche: "Ieri, in questo hospice, si è sposata una degente dopo tanti anni di cure. Si trova nella fase finale della sua vita e insieme al suo compagno hanno dovuto accelerare il loro matrimonio. Tutto il reparto era preso dall'evento per rendere unico questo momento. Questo per dire che ci sono storie bellissime di quotidianità dei nostri operatori, che sono formati in modo straordinario".
Ma al di là della formazione tecnica, ha tenuto a sottolineare in ministro, da parte degli operatori c'è "un lato umano che nessuno ti può dare e che deriva anche dal fatto di non rimanere indifferenti e di non crearsi la scorza, anche se sarebbe la cosa più facile da fare. E invece queste persone si fanno invadere dai rapporti e dalle relazioni. Credo allora che questo sia un esempio straordinario di quello che noi sappiamo e possiamo fare, e nei momenti più difficili dovremmo ricordarcelo tutti. Uno dei privilegi di essere ministro della Salute- ha infine concluso- è di avere un contatto quotidiano con una parte della vita che altrimenti non avrebbe la giusta priorità".
(Wel/ Dire)