(DIRE) Roma, 22 mag. - Dalle recidive del tumore della tiroide alle patologie benigne, alla multidisciplinarietà. Di questo, e non solo, si è discusso in occasione del congresso regionale della Sicop Lazio, che nei giorni scorsi si è tenuto nella Capitale, con il patrocinio dell'Omceo Roma, dal titolo 'Le patologie tiroidee di interesse chirurgico'.
Ampio spazio è stato dato alla gestione del cancro differenziato della tiroide alla luce delle piu' recenti linee guida, con approfondimenti sul ruolo dell'ecografia, dell'esame citologico e dell'impiego dei marcatori immunocitochimici e geneticomolecolari.
"Un congresso che è andato molto bene dal punto di vista della qualità- ha detto il professor Piero Narilli, chirurgo e presidente del congresso Sicop Lazio- Ottimi gli interventi dei relatori per quanto riguarda l'individuazione delle immagini di noduli sospetti. Sono state fatte delle puntualizzazioni molto efficaci". A proposito, ad esempio, della parte istologica, e anche delle "numerose qualificazioni delle cellule tumorali".
Altro argomento toccato, nello specifico proprio da Narilli, è stato "la parte chirurgica" e le recidive "del tumore della tiroide con trattamento consensuale".
Dal congresso è emerso poi il concetto dell'importanza della multidisciplinarietà "per affrontare il problema- ha raccontato ancora Narilli all'agenzia di stampa Dire- La patologia va affrontata con vari specialisti", ha spiegato, facendo poi un riferimento anche alla medicina nucleare.
Oggi, ha quindi concluso, "per i tumori al di sotto di 1 centimetro c'è la proposta, o l'indicazione, di fare interventi conservativi. Stiamo parlando di pazienti a basso rischio".
(Gas/ Dire)