(DIRE) Roma, 4 mag. - "Siamo preoccupati per i cittadini e per la qualità dei servizi". Con queste parole il presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma, Giuseppe Lavra, ha spiegato all'agenzia Dire le ragioni dell'adesione alla manifestazione del 13 maggio per l'equo compenso.
Gli Ordini professionali scendono in piazza nella Capitale per promuovere un disegno di legge che introduca e tuteli questo concetto. Il corteo partirà alle 10 da piazza della Repubblica e il percorso si concluderà a piazza San Giovanni in Laterano.
"Vedo intorno a noi un mondo di esagerato sfruttamento dei medici professionisti, giovani e non solo, soprattutto dove c'è precariato- ha continuato Lavra- L'equo compenso è stato perduto. Ci sono attività di carattere continuativo pagate poco più di 15-16 euro lordi all'ora, anche in ambienti qualificati".
"Le liberalizzazioni del 2006- ha dichiarato ancora il presidente dei camici bianchi capitolini- e i processi di eliminazione delle tariffe minime hanno portato il mondo delle professioni a questa situazione di disagio e il riflesso di tutto questo, a lungo andare, graverà sugli aspetti qualitativi dei servizi. Pur non avendo vocazione alle mobilitazioni di categoria, come Ordine di Roma ci siamo uniti a questa iniziativa con tutte le professioni proprio per questa preoccupazione. Forse nel 2006 si era anche in buona fede, ma per la coincidenza con la crisi economica decennale, da cui più di altri fatichiamo a riprenderci, la misura delle liberalizzazioni deve essere valutata in senso critico e negativo. Da medico- ha detto quindi Lavra- non posso accettare questo disagio nella professione di tanti colleghi per una misura che sta portando danni anche al Paese e ai cittadini".
Il 13 maggio, perciò, ha concluso il presidente dell'Omceo di Roma, si scende in piazza per il "recupero di una civiltà sociale, e noi crediamo molto in questa battaglia".
(Sim/ Dire)