(DIRE) Roma, 11 lug. - Alla cura delle ferite croniche e' da imputarsi quasi il 4% dei costi totali del Servizio sanitario nazionale. In particolare, i costi assorbiti dalla cura di piaghe e ferite sono generati per il 15-20% dall'acquisto dei materiali da medicazione; per il 30-35% dal tempo per personale infermieristico e il rimanente 50% sono invece generati dall'ospedalizzazione. Le percentuali, poi, sono in aumento considerando che i 2 milioni di italiani affetti da ulcere da pressione incidono sui costi della sanita' pubblica per quasi 1 miliardo di euro l'anno. Quanto alla piaga da decubito (che e' tra le piu' diffuse), questa decuplica la presenza di malati in ospedale, aumenta di 4 volte il rischio di morte, tende alle recidive nel 70% dei casi e permane sotto forma di invalidita' nel 30%. I dati sono emersi nel corso dell'incontro 'La cura di piaghe e ferite difficili. Il sistema biofotonico', a Roma, presso Palazzo Giustiniani, che e' stato l'occasione, alla presenza di esperti, rappresentanti delle istituzioni sanitarie e parlamentari, per presentare per la prima volta in Italia il 'sistema BioFotonico', che promette di ottimizzare i costi nella risoluzione della cura di piaghe e ferite difficili.
"È una tecnologia che cambiera' il modo con cui queste malattie sono trattate- hanno spiegato gli esperti- e oltre a ridurre i costi di ospedalizzazione, posso dire che fra un paio di anni le persone potrebbero anche curarsi a casa, perche' si tratta di un sistema molto molto semplice: basta applicare il gel sulla ferita, illuminandola per cinque minuti, ed e' finito.
Questo va ripetuto ogni tre/quattro giorni. È molto semplice e il costo molto basso. Anche il tempo di guarigione e' molto piu' breve, quindi il costo per la sanita' piu' basso".
Il sistema Biofotonico, conforme alla direttiva Europea sui dispositivi medici, e' composto da una lampa multi led che emette luce monocromatica blu e da un gel topico arricchito con molecole fluorescenti (cromofori) che fungono da foto-convertitori.
Secondo gli sviluppatori e' veloce e semplice da gestire: 5 minuti di trattamento per 2 applicazioni a settimana, sicuro e non invasivo, e ha effetti battericidi che riducono il rischio di infezione.
"Il sistema Biofotonico- hanno detto ancora durante il convegno- sfrutta la combinazione tra la potenza della luce, la sua fluorescenza e l'ossigeno: illuminando determinati cromofori si innesca una cascata di reazioni biologiche a livello molecolare che ripristinano e riavviano il processo di guarigione delle ferite". Puo' essere usato come trattamento primario oppure in combinazione ai protocolli standard per la cura delle ferite; e' indicato in pazienti di eta' non inferiore ai 18 anni che presentano ferite croniche (ulcere da pressione, ulcere diabetiche, ulcere da stasi venosa, ulcere da insufficienza arteriosa), ferite acute (ustioni di primo e secondo grado e ferite chirurgiche) e su ferite acute o croniche chiuse che si presentano arrossate o sollevate (come cicatrici).
(Wel/ Dire)