(DIRE) Roma, 7 lug. - "Quelli proposti dalla Regione Lazio sono tempi irrealizzabili e anche pericolosi per la salute dei pazienti perche' in cosi' poco tempo un professionista non puo' svolgere un'analisi attenta ed accurata. Il Paziente e' una persona e va considerata e rispettata come tale, specialmente se quando malata diventa piu' vulnerabile e piu' fragile". Lo sostiene in una nota l'associazione Alleanza per la professione medica (Apm), che si domanda "come si possa fare un'elettromiografia semplice in 5 minuti o prevedere che una visita oncologica ne duri 20 quando c'e' da considerare l'aspetto umano, empatico e dell'ascolto del paziente".
Apm contesta "questa metodologia basata su tempari, che sempre piu' spesso si tenta di applicare al lavoro medico, come nel caso della determinazione dei fabbisogni di personale". E chiede alla Fnomceo di "esprimersi sull'eticita' e la liceita' che altri decidano al posto del medico, i tempi per eseguire una prestazione o una visita specialistica".
"E' vero - prosegue Apm -, che in regime ambulatoriale e' necessario preparare delle agende di prenotazione cadenzate, con un 'tempo agenda medio' tra una prenotazione e l'altra e che questa deve variare rispetto alla complessita' prevista dalla prestazione da erogare. Ma non si puo' prevedere la reale durata, perche' non si possono prevedere le diagnosi. Come si fa a comunicare ad un paziente, dopo la visita, una diagnosi di patologia neoplastica, lo mandiamo via in fretta perche' stanno per scadere i minuti previsti dal tempario? E se, come succede, dobbiamo spiegare nei dettagli come eseguire una terapia, specie se innovativa, cosa facciamo, contiamo i minuti? Per queste cose che riguardano il rapporto medico paziente non ci possono essere tempi massimi".
"La professione medica - prosegue l'associazione - non puo' essere trasformata in una catena di montaggio dell'industria metalmeccanica senza compromettere irreparabilmente il rapporto medico paziente ed incidere negativamente sulla sicurezza delle cure; e poi parliamo di risk management e applicazione della legge 24/2017 sulla responsabilita' professionale (legge Gelli). Saper ascoltare e scegliere le parole giuste spesso fanno la differenza tra i professionisti. Il medico deve avere il 'tempo' di ascoltare il paziente e di fornire informazioni chiare, personalizzate e veritiere sullo stato di salute, su vantaggi, rischi e possibili complicanze di terapie o modifiche di esse, interventi o procedure diagnostiche, per mettere la persona nelle condizioni di poter esprimere con i tempi giusti il consenso o dissenso".
"La burocrazia - conclude Apm - non puo' e non deve condizionare il lavoro del medico dettando tempi e compiti burocratici o sostituirsi alla cura. Il medico deve poter svolgere la sua professione in scienza e coscienza e non essere limitato o vessato da logiche economicistiche".
(Wel/ Dire)