Roma, 7 lug. - Celiachia, due tipologie di presidi per la diagnosi: quelli accreditati e i cosiddetti Centri di terzo livello. I primi, secondo lo schema di accordo Stato-Regioni la cui approvazione e' prevista alla Conferenza di oggi, ma gia' anticipato su questo giornale, sono 245. Il calcolo del numero teorico massimo di presidi (adulti + bambini) e' stato effettuato sulla base del numero di residenti al 1 gennaio 2016 (dati ISTAT), per ciascuna Regione/Provincia Autonoma. Su questi e' stato calcolato l'1% della popolazione pari alla stima della prevalenza della celiachia in Italia e successivamente e' stato calcolato il numero teorico massimo dei presidi, su ogni 500.000 abitanti e per una media di 2.500 pazienti celiaci presunti per centro. Infine, per calcolare il numero teorico massimo di Presidi per adulti e il numero teorico massimo di Presidi per bambini, il numero teorico massimo dei Presidi totali e' stato diviso per due; nelle Regioni dove il numero teorico massimo dei Presidi era pari a 1 e' stato raddoppiato per avere almeno 1 centro per le diagnosi in eta' adulta e 1 per l'eta' pediatrica. Per i Centri di terzo livello, indicativamente il numero teorico massimo e' due per ogni Regione/Provincia Autonoma, di cui 1 pediatrico e l per gli adulti.
I criteri comuni per entrambi riguardano anzitutto prestazioni e servizi: la capacita' di effettuare autonomamente cioe' o presso strutture accreditate dal Ssr determinate prestazioni diagnostiche: sierologia: anticorpi anti transglutaminasi, anti endomisio, anti peptidi deamidati della gliadina; genetica: detenninazione HD del genotipo HLA; endoscopia digestiva (con sedazione unicamente per i Presidi pediatrici); esame istologico (colorazione EO; immunoistochimica) della biopsia duodenale.
Poi le competenze e la formazione del personale. Il personale medico dovra' appartenere alle seguenti specializzazioni: Medicina Interna o Gastroenterologia o Immunologia (Presidi per l'adulto), Pediatria (Presidi pediatrici) con comprovata esperienza in diagnosi e cura della celiachia; Dermatologia (limitatamente alla diagnosi della dermatite erpetiforme); anatomopatologo con comprovata esperienza nella diagnosi di celiachia; dietista.
Solo per i Centri di terzo livello poi prestazioni e servizi riguardano anche diagnosi e cura dei casi di celiachia refrattaria e complicata; attivita' di formazione sulla celiachia nei confronti della classe medica della regione di riferimento e attivita' di audit sui Presidi accreditati, secondo indicazioni regionali. R per quanto riguarda competenze e formazione del personale, e' previsto l'utilizzo di personale medico con comprovata eccellenza scientifica in diagnosi e cura della celiachia (pubblicazioni su riviste internazionali dotate di IF, partecipazioni a convegno come relatori e a corsi come docenti sulla celiachia).
Per quanto riguarda il follow-up della celiachia, se non ci sono problematiche cliniche particolari, a effettuarlo potranno essere medici di medicina generale e pediatri di libera scelta o altri specialisti del Ssn.
Articolo tratto da quotidianosanita.it (Wel/ Dire)