(DIRE) Roma, 28 giu. - L'Ordine dei Medici di Roma chiede che siano messe in campo misure concrete e coordinate per tutelare l'agibilita' professionale e l'incolumita' fisica di tutti coloro che operano nelle strutture sanitarie, in particolare di quei medici che devono garantire la continuita' assistenziale o che svolgono attivita' nei Pronto soccorso.
"È evidente che non e' possibile continuare a tollerare e subire questa situazione di pericolo che sempre piu' frequentemente sfocia in aggressioni ai nostri colleghi- afferma il presidente dei camici bianchi romani, Giuseppe Lavra-Esprimiamo piena solidarieta' al medico aggredito mentre era in visita domiciliare e al contempo annunciamo una nostra iniziativa ufficiale in cui intendiamo coinvolgere le strutture di coordinamento della continuita' assistenziale, quindi la centrale d'ascolto e l'Ares 118, la Regione Lazio, la Prefettura, le aziende sanitarie, le istituzioni preposte all'ordine pubblico e le autorita' locali a partire dai sindaci".
L'Ordine di Roma sottolinea le carenze dell'organizzazione territoriale della sanita' che non permettono un'efficace gestione di situazioni potenzialmente a rischio e che finiscono cosi' far ricadere soltanto sui medici di guardia quei casi ad alta criticita', in particolare quelli connotati da disagio mentale e sociale. "Casi che peraltro sono quasi sempre gia' noti- aggiunge Lavra- ma le cui informazioni a riguardo non vengono trasmesse a chi e' chiamato a intervenire sul posto.
Senza contare che spesso ad affrontare queste situazioni a rischio sono medici molto giovani, senza una formazione specifica o addirittura precari".
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(Wel/ Dire)