(DIRE) Roma, 26 giu. - "Il nesso tra ambiente e salute e' veramente molto forte: non puo' esistere una popolazione sana senza un ambiente sano. I due concetti sono legati in modo indissolubile. Le stime dell'Organizzazione mondiale della Sanita' che denunciano 13 milioni di morti l'anno dovuti ad impatto ambientale, e solo in Europa 1 milione e mezzo di morti per la stessa ragione, ci indicano chiaramente il problema di avere un ambiente sano per poter garantire la salute della popolazione". A dirlo Eugenia Dogliotti, direttrice del dipartimento Ambiente e Salute dell'Istituto superiore di sanita', intervistata dall'agenzia Dire in occasione del convegno 'Ambiente e salute - Aria, acqua, suolo, alimenti: conoscere per prevenire'.
"Quanto e' 'sano' l'ambiente in Italia? Purtroppo leggiamo sui giornali di emergenza ambientale- ha risposto Dogliotti- abbiamo avuto, tra i piu' recenti, l'episodio relativo alle sostanze perfluoroalchiliche nel Veneto che hanno inquinato le acque potabili e chiaramente non siamo scevri dall'avere problemi di emergenza ambientale. Credo che l'attenzione sul problema sia molto alta e fortunatamente in Italia esistono delle sorveglianze epidemiologiche permanenti che vengono condotte anche nel nostro Istituto sui siti a rischio, e che sono una garanzia di poter fare un intervento preventivo e non arrivare sempre troppo tardi".
Quali sono i maggiori fattori di rischio? "Sono indubbiamente quelli legati agli insediamenti industriali laddove non e' stata fatta una corretta politica- ha risposto Dogliotti- certamente l'inquinamento atmosferico e' un problema ed e' stato evidenziato come uno dei determinanti di salute importanti. L'inquinamento atmosferico insieme alla mobilita' sostenibile secondo me sono temi che devono essere affrontati in modo molto mirato in Italia. E su questo sicuramente abbiamo molto da fare".
Nord, Centro, Sud: qual e' la parte d'Italia 'messa meglio' dal punto di vista ambientale? "Difficile dirlo- ha risposto la direttrice del dipartimento Ambiente e Salute dell'Iss- il caso che riguarda le sostanze perfluoroalchiliche riguarda appunto la Regione Veneto, dove comunque esiste una sorveglianza sanitaria e un'attenzione al problema ambiente e salute estremamente elevato. Quindi questo fa parte purtroppo dell'imprevedibile, o forse del prevedibile se ci fossero delle politiche piu' corrette di prevenzione. Naturalmente non si puo' non citare il problema della Terra dei Fuochi, dunque al Sud, dove la contaminazione purtroppo e' dovuta a discariche legali ma soprattutto illegali, che ha creato una situazione molto pesante che attualmente e' tra le priorita' del nostro dipartimento, in collaborazione con altri istituti di ricerca".
Prima di tutto, secondo l'esperta, "vanno rimosse le cause di esposizione e nella Terra dei Fuochi questo e' anche stato fatto, forse parzialmente, con tutta una serie di interventi e di bonifiche; poi chiaramente si tratta di fare una sorveglianza importante della popolazione e dare alla stessa il dovuto sostegno per quello che riguarda le loro preoccupazioni". Qual e' l'impegno dell'Iss in questo senso, per informare i cittadini? "Noi siamo spessissimo chiamati nelle cabine di regia per quanto riguarda tutte le emergenze ambientali, questo e' uno dei nostri ruoli dominanti- ha risposto Dogliotti- L'altro aspetto sul quale da parte dell'Istituto c'e' un grande impegno e' quello della comunicazione, in cui i target e i bersagli sono molto ampi e vanno dalla popolazione residente, che e' importante che sia informata correttamente, ai politici e alle diverse istituzioni italiane che salvaguardano l'ambiente e la salute, fino ai formatori come i medici".
Secondo lei in Italia c'e' abbastanza attenzione sul tema ambiente e salute? "Io penso assolutamente che ci sia attenzione nel nostro Paese. Dalla mia esperienza ho avuto veramente il sentore chiaro che ci sia una grande attenzione su questa tematica a livello nazionale e sicuramente- ha infine concluso- per l'Iss e' una delle tematiche principali".
(Cds/ Dire)