Roma, 23 giu. - L'Ema - Agenzia europea dei medicinali - nel post-Brexit deve lasciare Londra e cerca una nuova sede. Con l'Italia che ha posto per ospitarla la candidatura di Milano. Per questo i 27 Stati membri, riuniti nel Consiglio europeo il 22 giugno, hanno messo a punto la procedura di trasferimento dell'Ema (e dell'Autorita' bancaria europea, anch'essa per ora con sede a Londra). La futura sede dovra' essere scelta con un processo decisionale equo e trasparente con l'organizzazione di un bando di gara fondato su criteri obiettivi definiti e tutti gli Stati membri potranno presentare la propria candidatura entro il 31 luglio.
I criteri per il trasferimento delle agenzie si basano per analogia sui criteri relativi alla decisione sulla sede di un'agenzia previsto nell'orientamento comune allegato alla dichiarazione congiunta sulle agenzie decentrate, con particolare riguardo per il fatto che le agenzie esistono gia' e che la loro continuita' operativa e' fondamentale e deve essere garantita.
Oltre ai criteri oggettivi, la dichiarazione congiunta fa riferimento anche all'opportunita' di una distribuzione geografica e all'obiettivo concordato dai leader nel 2003 e confermato nel 2008 di accordare agli Stati aderenti la priorita' nella distribuzione delle sedi di altre agenzie da istituire in futuro.
I criteri sono sei: 1) Garanzia che l'agenzia possa essere istituita in loco e possa assumere le proprie funzioni alla data del recesso del Regno Unito dall'Unione Si tratta della disponibilita' di uffici adeguati in tempi utili perche' l'agenzia possa assumere le proprie funzioni nella nuova sede alla data del recesso. Cio' dovrebbe comprendere la necessaria logistica e spazi sufficienti per uffici, sale riunioni e archiviazione fuori sede, reti di telecomunicazione e conservazione dei dati ad alte prestazioni, oltre che adeguate norme di sicurezza fisica e informatica.
2) Accessibilita' dell'ubicazione In questo caso ci si riferisce alla disponibilita', frequenza e durata dei collegamenti aerei dalle capitali di tutti gli Stati membri dell'UE agli aeroporti nei pressi della sede, la disponibilita', la frequenza e la durata dei collegamenti di trasporto pubblico dagli aeroporti alla sede, oltre che la qualita' e la quantita' di strutture ricettive. Il criterio implica in particolare la capacita' di consentire la prosecuzione delle attivita' di riunione mantenendo il volume e il ritmo attuali.
3) Esistenza di strutture scolastiche adeguate per i figli dei membri del personale Questo criterio riguarda la disponibilita' di una scolarizzazione multilingue e a orientamento europeo che risponda alle esigenze di strutture scolastiche per i figli degli attuali membri del personale e abbia la capacita' di rispondere alle future esigenze scolastiche.
4) Adeguato accesso al mercato del lavoro, alla sicurezza sociale e all'assistenza sanitaria per coniugi e figli Si tratta della capacita' di rispondere alle esigenze dei figli e dei coniugi degli attuali e futuri membri del personale per quanto concerne la sicurezza sociale e l'assistenza sanitaria, oltre che la disponibilita' di opportunita' di lavoro per loro.
5) Continuita' operativa E' un criterio giudicato rilevante in considerazione della natura critica dei servizi forniti dalle agenzie e quindi dell'esigenza di garantire la prosecuzione dell'operativita' al livello attuale. Il criterio fa riferimento al periodo di tempo necessario per soddisfare i quattro criteri precedenti. Riguarda, tra le altre cose, la capacita' di consentire alle agenzie di conservare e attirare personale altamente qualificato dai settori pertinenti, soprattutto nel caso in cui non tutto il personale attuale decida di trasferirsi. E la capacita' di garantire una transizione agevole alle nuove sedi, assicurando quindi la continuita' operativa delle agenzie, che dovrebbero continuare a essere operative durante la transizione.
6) Distribuzione geografica Questo criterio, infine, riguarda la concordata opportunita' della distribuzione geografica delle sedi delle agenzie e l'obiettivo definito nel dicembre 2003 dai rappresentanti degli Stati membri, riuniti a livello di capi di Stato o di governo, e confermato nel 2008.
Gli Stati membri che avanzeranno la loro offerta, devono anche garantire in questa il rispetto dei sei criteri e specificate le condizioni offerte. In particolare il piano dello Stato membro relativamente ai tempi e ai modi del trasferimentoe alle modalita' per garantire la continuita' operativa dell'agenzia; le strutture offerte in affitto o messe a disposizione dell'agenzia e l'indicazione di come tali strutture risponderebbero alle specifiche esigenze dell'agenzia; le condizioni finanziarie per l'uso di tali strutture da parte dell'agenzia, specificando in particolare se lo Stato membro verserebbe l'affitto per un periodo di tempo determinato o indeterminato; le condizioni relative alla manutenzione dell'edificio, compresi ristrutturazione e futuri ampliamenti, se necessari; eventuali condizioni speciali offerte relativamente a tutti i costi e alle infrastrutturespecifiche; eventuali benefici accordati all'agenzia e/o al personaleoltre a quelli derivanti dal protocollo sui privilegi e sulle immunita' dell'Unione europea.
La decisione sara' adottata con votazione a margine del Consiglio "Affari generali" di novembre. Tutte le offerte saranno sottoposte a votazione, salvo quelle ritirate dagli Stati membri interessati. La procedura di voto dovrebbe essere analoga a quella utilizzata per decidere in merito al trasferimento dell'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorita' di contrasto (CEPOL), ossia consistere in una votazione divisa in tornate successive, in cui i voti sono espressi a scrutinio segreto e tutti i 27 Stati membri dispongono dello stesso numero di voti. Tuttavia, le norme specifiche per le tornate di voto sono state adeguate alla luce dell'elevato numero di offerte previste e della necessita' di assicurare l'adozione di una decisione al termine della procedura.
La prima votazione riguardera' l'Agenzia europea per i medicinali e lo Stato membro selezionato non potra' candidarsi ad accogliere l'Autorita' bancaria europea.
Articolo tratto da quotidianosanita.it (Wel/ Dire)