(DIRE) Roma, 22 giu. - Nasce presso la Fondazione Policlinico Universitario 'A. Gemelli' di Roma un percorso dedicato ai pazienti affetti da una condizione di abuso cronico e compulsivo di alcol associato a dipendenza fisica e psicologica. Il percorso si prefigge di "prendere per mano il paziente e di seguirlo nella sua individuale globalita'- hanno fatto sapere- organizzando, facilitando e agevolando l'accesso ai servizi diagnostico-clinici, al trattamento piu' adeguato e garantendo periodici controlli per valutare i risultati delle terapie intraprese e offrire un supporto continuo al paziente".
Una particolare attenzione (con un giorno a settimana loro dedicato) viene rivolta ai pazienti appartenenti alle fasce piu' deboli della popolazione, in particolare le persone senza fissa dimora, i cosiddetti 'invisibili', che vivono ai margini delle nostre citta' e che hanno trovato accoglienza presso la 'Villetta della Misericordia', la residenza realizzata da circa un anno presso il campus dell'Universita' Cattolica e gestita in collaborazione con la Comunita' di Sant'Egidio. "Questi speciali pazienti- hanno spiegato dalla Fondazione Gemelli- vengono seguiti non solo per assistenza medica internistica e algologica, ma anche per favorire il reinserimento sociale-lavorativo nell'ottica della presa in carico globale della persona".
"Il Policlinico Gemelli- ha detto Enrico Zampedri, direttore generale della Fondazione- si mette a disposizione con la presa in carico di queste situazioni di fragilita' esistenziale che a volte necessitano anche di interventi complessi. Poterlo fare con tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione personale, fa parte del nostro metterci al servizio del prossimo. Queste persone oggi trovano risposte ai loro bisogni anche dal punto di vista sanitario, grazie ai nostri ai volontari e ai nostri medici e operatori sanitari".
Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della Sanita', intanto, l'alcol e' la terza piu' comune causa di morte prematura e disabilita' in Europa ed e' responsabile di circa 200mila morti l'anno. I costi diretti e indiretti del consumo di alcol ammontano a circa 125 miliardi, che rappresenta l'1,3% dell'intero prodotto interno lordo di tutta l'Europa. E tra i soggetti che consumano alcolici, quelli che presentano una diagnosi di 'Alcohol use disorders' sono il 7,5% della popolazione europea. Dato, questo, in continua crescita soprattutto nella popolazione degli adolescenti.
"Questi ultimi- hanno fatto sapere dalla Fondazione Gemelli- consumano alcol prevalentemente con la modalita' del 'binge drinking', cioe' assumono elevate quantita' di alcolici, prevalentemente birra e superalcolici, in un breve intervallo di tempo e lontano dai pasti. Tale comportamento e' associato a intossicazione acuta, consumo di droghe, fumo di sigaretta, morte prematura dovuta principalmente a incidenti stradali. L'abuso di alcol rappresenta infatti la prima causa di morte nei soggetti di eta' inferiore ai 24 anni". Inoltre, tale modalita' di consumo di alcol provoca effetti comportamentali a rischio tera cui "guida in stato di ebbrezza, violenza e rapporti sessuali non protetti), peggioramento delle performance cognitive, danni precoci al sistema nervoso centrale, cardiovascolare e al fegato", hanno concluso.
500 ACCESSI L'ANNO PER PAZIENTI CON PATOLOGIE CORRELATE ALCOL - "Ogni anno circa 500 accessi al Policlinico Gemelli riguardano pazienti con patologie alcol correlate". Lo ha fatto sapere il professor Giovanni Addolorato, dirigente medico Uoc Medicina Interna, Gastroenterologia e Malattie del Fegato della Fondazione Policlinico Universitario 'A. Gemelli' di Roma, in occasione della presentazione oggi al Gemelli del percorso clinico dedicato alla patologie dipendenti da abuso di alcolici. "Dal 1998- ha proseguito- e' presente all'interno della Fondazione l'Ambulatorio di Alcologia dedicato alla complessa gestione dei pazienti affetti da patologie alcol correlate e l'attivita' assistenziale e' svolta da una equipe multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti con competenze in ambito alcologico, epatologico e di neuroscienze".
Allo stato attuale, l'ambulatorio di Alcologia segue circa 220 pazienti all'anno, con una media di 35 pazienti a settimana, a cui viene offerto un percorso che include inquadramento diagnostico e terapia, sia farmacologica sia di supporto psicologico con psicoterapeuta dedicato. "Dal 2002 tale ambulatorio- ha aggiunto Addolorato- rappresenta il punto di riferimento all'interno del Centro Trapianti di questo Policlinico per la gestione dei pazienti con epatopatia alcolica, con l'obiettivo di fornire loro un trattamento multimodale adeguato per il raggiungimento e il mantenimento dell'astensione dal consumo di bevande alcoliche e fornire loro strumenti di supporto terapeutico per prevenire la ricaduta nel post-trapianto". E proprio su questa esperienza e' partita la formalizzazione del Percorso clinico assistenziale (Pca) del Gemelli dedicato ai pazienti affetti da 'Alcohol Use Disorders'.
(We/ Dire)