(DIRE) Roma, 16 giu. - E' necessario definire al piu` presto un nuovo Atto d'indirizzo e che ci sia una rapida riapertura della stagione contrattuale dell'area convenzionata. A chiederlo FIMMG-FIMP e SUMAI ASSOPROF che hanno convocato oggi a Roma un'Assemblea congiunta.
"Medici di famiglia, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali hanno sostenuto l'assistenza territoriale nella carenza di mezzi, strumenti e altre collaborazioni professionali e non, facendosi carico dei bisogni espressi da una collettivita` sempre piu` in sofferenza - dichiarano Silvestro Scotti segretario nazionale FIMMG, Giampietro Chiamenti presidente FIMP e Antonio Magi segretario SUMAI Assoprof - Non si puo` rimandare ancora e non si puo` aspettare oltre per noi e per i nostri pazienti. Gli atti messi in campo dal governo per rispondere alle necessita` della popolazione, (i nuovi Lea, il piano vaccinale, il piano della cronicita`) e quelli fatti verso i professionisti (legge sulla responsabilita` professionale, sblocco economico da parte della Corte Costituzionale, risorse finanziare in leggi e norme competenti, legge Madia, combinato disposto dell'ultima finanziaria e il DM70 su integrazione Ospedale territorio, contestualita` del rinnovo contrattuale dell'area dei dipendenti) chiedono una discussione attenta che porti programmazione seria e di largo respiro, coerente tra gli attori, uguali professionalmente ma diversi contrattualmente" proseguono Scotti, Chiamenti e Magi.
Per le organizzazioni piu` rappresentative della medicina convenzionata il nuovo ACN non rappresenta una semplice questione di rinnovo economico atteso da piu` di 6 anni, ma e` soprattutto l'occasione per porre le basi per un'evoluzione positiva di tutta la medicina territoriale nelle sue varie componenti professionali.
In questi ultimi 5 anni, dall'entrata in vigore della "Legge Balduzzi", molto e` cambiato nel nostro Paese. E' cambiata la composizione della popolazione, che e` sempre piu` vecchia e per fortuna piu` longeva, ma anche sempre piu` interessata da malattie croniche. Non si puo' inoltre dimenticare la sempre maggiore necessita' di pianificare interventi di prevenzione. Le risorse economiche sono sempre piu` ridotte. Quindi si rende necessario, per la sostenibilita` del sistema, ripensare l'offerta di assistenza e si evidenzia la necessita` di riservare all'ospedale la grande acuzie e l'alta specializzazione lasciando al territorio la presa in carico delle cronicita` e la gestione delle patologie acute a bassa intensita` di cura. Questo si e` cercato di realizzare con la diminuzione dei posti letto (oggi in Italia il rapporto posti letto/cittadini e` tra i piu` bassi d'Europa) ma senza la necessaria e conseguente riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale. Contemporaneamente non si e` strutturato nulla di organico nel territorio che potesse dare risposte efficaci alla piccola acuzie e alla cronicita`, se non esperimenti a macchia di leopardo i cui indicatori di efficacia ed efficienza quasi mai sono stati resi pubblici e forse nemmeno studiati.
"Devono essere definite le specificita` di tutti i protagonisti dell'erogazione dell'assistenza per favorire l'integrazione che renda possibile un modello d'intensita` assistenziale che, nella chiarezza di rapporti e funzioni, possa essere appropriato e sostenibile e che contenga obiettivi di miglioramento della capacita` assistenziale misurabili e conseguentemente premiabili - proseguono i leader di FIMMG, FIMP e SUMAI - Inoltre e` centrale il tema della carenza di medici, sia dei medici di medicina generale, sia dei pediatri che degli specialisti ambulatoriali. Per questo bisogna rivedere e garantire i modelli di accesso al ruolo di convenzionato, fare maggiori investimenti formativi e aumentare i numeri in maniera coerente ai modelli assistenziali e non alle necessita` di chi forma".
Per FIMMG, FIMP e SUMAI questa e` una opportunita` unica e difficilmente ripetibile per evitare il disastro assistenziale verso cui corre il Paese e cioe` il decadimento e la scomparsa del Servizio Sanitario Nazionale. Per fare questo non e` sufficiente "aggiungere virgole" ma bisogna usare parole chiare, forti, inequivocabili che permettano soprattutto ai cittadini di comprendere qual e` il modello di assistenza territoriale che la politica vuole offrire loro.
I tre sindacati di categoria ritengono decisivo questo momento storico e hanno concordato sulla necessita` di effettuare questo nuovo percorso, condividendolo con chi rappresenta la parte piu` fragile dei nostri pazienti, ma insieme, sul tema salute, anche la cittadinanza.
Per questo motivo, alle Segreterie Nazionali congiunte si e` deciso di invitare all'Assemblea congiunta CittadinanzAttiva - Tribunale dei diritti del malato in modo che faccia da testimone e da stimolo, ma anche da giudice se sara` necessario, al confronto tra la volonta` ferma dei medici del territorio e le risposte della politica di questo paese.
E` necessario che si apra una nuova stagione di programmazione delle cure primarie che risponda a nuove necessita` assistenziali, non mortificando piu` le professionalita` che la medicina convenzionata da sempre esprime e che fino ad oggi ha permesso prestazioni di qualita` a garanzia di un Ssn universale gratuito ed equo.
(Wel/ Dire)