Roma, 26 gen. - Entrata a regime del piano nazionale vaccinale entro la fine del 2018. Possibile obbligatorietà e non semplice raccomandazione alle vaccinazioni per i minori, quindi con una norma nazionale che dia uniformità di comportamenti su tutto il territorio. Riparto del fondo per le vaccinazioni a stretto giro di posta. Attivazione di un'anagrafe vaccinale informatizzata nazionale e avvio di una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale. Attuazione in tempi rapidi dei nuovi Lea con le tariffe massime da definire entro il mese di marzo. Sono queste gli esiti dell'incontro tra il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e i rappresentanti della Commissione Salute della Regioni, guidati dal Coordinatore Antonio Saitta che si è tenuto ieri in tarda serata nella sede di Lungotevere Ripa. Un incontro che Saitta ha definito proficuo.
Primo punto in agenda l'attuazione del Piano nazionale vaccinale. "Abbiamo svolto una verifica Regione per Regione per capire che tempi di attuazione del Piano vaccinale ci sono e con quali modalità - ha spiegato Saitta - anche avvalendoci di un lavoro di monitoraggio interno che ogni Regione aveva già attuato in previsione dell'arrivo del Piano vaccinale. Abbiamo quindi proposto di distribuire le azioni per attuare il Piano tra il 2017 e il 2018 per arrivare ad un'uniformità su tutto il territorio nazionale".
Verso l'obbligatorietà delle vaccinazioni per i minori. L'obiettivo è poi quello di uscire fuori dalla diversità di offerta vaccinale tra Regione e Regione. Per uniformare i comportamenti tra chi raccomanda e chi obbliga alle vaccinazioni. "Bisogna trattare questa materia in termini complessivi per arrivare quindi all'obbligatorietà vaccinale per i minori" ha detto Saitta. Certo serve una norma ad hoc e quale sarà la veste normativa da assumere si vedrà. Ma "l'intenzione da parte delle Regioni" c'è tutta, ha assicurato il Coordinatore delle Regioni.
Realizzazione anagrafe vaccinale informatizzata nazionale.
"Abbiamo inoltre chiesto al ministro di realizzare l'anagrafe vaccinale informatizzata nazionale, uno strumento di governo di monitoraggio dei programmi indispensabile. E il ministro si è dichiarata favorevole". Sul tavolo c'è poi una campagna informativa nazionale proposta dal ministero della Salute in collaborazione con le Regioni per sensibilizzare la popolazione. Anche su questo punto c'è stata una comunione di intenti.
Per quanto riguarda le risorse infine, entro i prossimi 15 giorni dovrebbe arrivare al riparto dei fondi per concludere l'operazione vaccini e avviare così la macchina organizzativa.
Sui nuovi Lea invece bisognerà stabilire le tariffe massime per alcune prestazione rimaste ancora in sospeso (assistenza specialistica, ambulatoriale e protesica). I tempi? Entro la fine di marzo. E sarà anche necessario avere chiaro il quadro interno di ogni Regione. "Nell'attesa di aspettare quali saranno le tariffe stabilite, ogni Regione sta verificando i propri tempi di applicazione per capire bene qual è lo stato dell'arte per l'attuazione dei Lea - ha spiegato Saitta - i risultati di questo lavoro che ogni Regione sta attuando sarà portato al Comitato Lea. Sarò quindi compito dei nostri rappresentati regionali di portare sul tavolo esigenze regionali e tempi applicativi all'interno del Comitato. Vogliamo creare un legame forte tra il Comitato Lea e i nostri rappresentanti che saranno gli unici portavoce delle istanze regionali".
Sul tavolo anche le questioni relative all'antibiotico-resistenza. "Con il ministro Lorenzin - ha detto presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - abbiamo parlato sia delle nuove vaccinazioni per la meningite, sia dell'abuso di antibiotici da parte degli italiani, abusi che provocano poi delle resistenze e la nascita di superbatteri che sono pericolosissimi e mortali. Seguire ogni giorno le vicende della sanità pugliese e italiana è molto complesso ma anche importantissimo. Ecco perché siamo qui, nella speranza ovviamente che i medici pugliesi riescano ad educare i cittadini ad un minor utilizzo di antibiotici proprio al fine di non provocare questi danni da resistenza all'antibiotico stesso".
Articolo tratto da quotidianosanita.it (Wel/ Dire)