(DIRE) Roma, 25 gen. - Alcuni strumenti e farmaci, presenti oggi sul mercato, possono migliorare l'efficacia della terapia, relativamente ad asma e Bpco (Broncopneumopatia cronica ostruttiva), anche con il 100% in più di risultati. Questo a dimostrazione dell'importanza di una corretta gestione e informazione preventiva. "Sono stati presentati i risultati di numerosi studi volti a misurare in maniera oggettiva l'usabilità degli erogatori per la terapia inalatoria respiratoria- annuncia, al 20esimo congresso di Verona, Roberto Dal Negro, Responsabile del Centro Nazionale Studi di Farmacoeconomia e Farmacoepidemiologia Respiratoria- Si tratta di una valuatzione che tiene conto non solo della preferenza del paziente, ma anche della dimostrata facilità di utilizzo dell'inalatore, del necessario percorso educazionale e del suo costo. In sintesi, cmediante questo strumento di valutazione sarà più facile la scelta dell'erogatore più conveniente da consigliare". IL CONGRESSO - Si è concluso a Verona il 20esimo Congresso Nazionale sulle Malattie Respiratorie "Asma Bronchiale e Bpco: nuovi obiettivi, nuovi rimedi, nuove strategie", presso il Centro Congressi Hotel Leopardi, presieduto e organizzato appunto dal Prof. Roberto Dal Negro, Responsabile del Centro Nazionale Studi di Farmacoeconomia e Farmacoepidemiologia Respiratoria con sede a Verona. Oltre 350 gli specialisti presenti, provenienti da tutta Italia.
I DATI - In Italia, la Bpco colpisce circa 6 milioni di persone e quasi 3 milioni l'Asma Bronchiale: la prima colpisce prevalentemente dai 50 anni in su, mentre l'asma interessa mediamente età più giovani. Per quanto riguarda il rapporto tra Bpco ed età, intorno ai 50 anni i malati sono circa il 7%, intorno ai 60 la percentuale sale sino a raggiungere l'11-12%, con numeri che raggiungono il 50-55% oltre i 70. In sintesi, 1,5 persone su 10 soffrono di malattie respiratorie ostruttive cronico-persistenti. I fumatori sono i più a rischio: di questi, circa 1 su 3 arriva alla Bpco conclamata. In questi soggetti l'incidenza della Bpco e delle complicanze cardiovascolari aumentano esponenzialmente.
I COSTI DELLE MALATTIE RESPIRATORIE - Secondo i dati del 2016 per la Bpco si parla di una spesa nazionale che arriva ad interessare un punto di Pil (prodotto interno lordo), pari a circa 16 milioni di euro. Differente la situazione per l'asma: per la prima volta in 25 anni, infatti, si è assistito ad un calo del costo della malattia, con un 15% in meno rispetto ai costi del precedente quinquennio. Questo calo, dovuto ad una diminuzione delle ospedalizzazioni, fa capire che la malattia è diventata più gestibile. "Tutti gli studi che denotano un aumento dell'appropriatezza terapeutica- sottolinea il Prof. Dal Negro- hanno riportato un significativo calo dei ricoveri ospedalieri. Negli ultimi 20 anni, tutte le volte in cui l'appropriatezza terapeutica e l'impiego di farmaci respiratori si era ridotto, ne è seguita un'impennata delle ospedalizzazioni. Un dato che si ripercuote profondamente sulla nostra economia: i ricoveri, infatti, incidono per oltre il 60% dei costi totali della malattia".
(Wel/ Dire)